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Denunciato l’aggressore del 16enne a Siena

L’avvocato Baccheschi: «Abbiamo atteso un mese per vedere se l’aggressore si scusasse. Ma di fronte al silenzio, ci affidiamo alla giustizia»
L'avvocato Roberto Baccheschi e Fausto Turbanti
L’avvocato Roberto Baccheschi e Fausto Turbanti

GROSSETO. Depositata oggi, venerdì 18, al comando compagnia dei carabinieri di Siena, la denuncia per lesioni contro l’aggressore del figlio di Fausto Turbanti.

Il presidente del consiglio comunale di Grosseto, insieme al legale della famiglia, l’avvocato Roberto Baccheschi, hanno formalizzato presso i carabinieri di Siena la denuncia nei confronti dell’uomo che il 13 febbraio aggredì il giovane calciatore del Grosseto che, infortunato, aveva assistito alla partita tra US Grosseto 1912 e la Robur Siena; al momento di uscire dallo stadio, vestito con la divisa del Grosseto Calcio, il giovane fu aggredito prima con male parole e poi con un pugno all’occhio destro da un adulto.

Abbiamo atteso un mese per vedere se arrivavano le scuse, invano

«La famiglia non cerca vendetta – dicono l’avvocato Baccheschi e la famiglia -, anzi abbiamo ritenuto di attendere oltre un mese per vedere se l’aggressore si facesse vivo per porgere le proprie scuse. Avremmo valutato a quel punto ogni opzione, ma il silenzio assordante dell’uomo ci ha convinti che lo stesso evidentemente non ha neppure compreso la ferocia del proprio gesto, perché colpire con un pugno un ragazzo di 16 anni è gesto feroce e privo di ogni giustificazione».

«Abbiamo allora deciso di affidarci alla giustizia, felici che il ragazzo grazie a Dio non abbia subito lesioni all’occhio, mentre il suo stato d’animo è rimasto turbato e colpito nel profondo al punto da doversi rivolgere ad una psicologa psicoterapeuta per superare il grave shock subito al campo dell’Acqua Calda».

«Ci sentiamo di ringraziare la città di Siena, il Siena Robur Calcio e i tanti amici senesi che hanno manifestato la loro solidarietà, condannando senza se e senza ma il gesto di un singolo che nulla ha a che fare con la città del Palio, con la Robur Siena e soprattutto con lo sport. Speriamo che la risonanza mediatica di quanto accaduto sia di monito per quei casi isolati di violenti che talora frequentano i campi di calcio, ma che con lo sport nulla hanno a che fare».

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