De Martis duro: «Maggioranza a pezzi e sindaco assente» Skip to content

De Martis duro: «Maggioranza a pezzi e sindaco assente»

Il capogruppo di Grosseto Città Aperta disegna un quadro molto complesso per la maggioranza in Comune: «Il sindaco ha tirato i remi in barca»
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna (e Fabrizio Rossi) e il consigliere Carlo De Martis
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna (e Fabrizio Rossi) e il consigliere Carlo De Martis

GROSSETO. Il capogruppo di Grosseto Città Aperta, Carlo De Martis, dopo l’ultimo consiglio comunale, e una serie di eventi avvenuti nelle ultime settimane, disegna un quadro che, per la maggioranza che governa la città dal 2016, e poi dal 2021, è – a suo dire – di profonda lacerazione. Con un sindaco ormai distaccato quasi – scrive – «da remi in barca».

In questo contesto il gruppo di minoranza si dice preoccupato prima di tutto per la città. Ma è evidente l’intento di affondare il coltello nel costato della maggioranza, in preparazione a un possibile riscatto alle elezioni amministrative del 2026.

De Martis: «Lacerazioni della maggioranza un danno per la città»

«L’ultimo consiglio comunale ha segnato il giro di boa per questo secondo mandato di Vivarelli Colonna, chiamato a doversi confrontare con lacerazioni interne alla maggioranza che ormai non esitano più a manifestarsi pubblicamente».

«Nell’aula consiliare è stata ufficializzata la rottura del gruppo di Nuovo Millennio che ha abbandonato la lista del sindaco transitando nel gruppo misto, il cambio all’assessorato all’ambiente e la sostituzione del vicesindaco».

«Di lotte intestine al centrodestra ve ne sono state in abbondanza in questi anni, ma bisogna riconoscere al sindaco di essere stato sempre capace di mettere il silenziatore alle polemiche interne e svolgere con efficacia un ruolo di collante. Che in fondo è ciò che ha fatto fin da quando, nel 2016, prese in mano un centrodestra a pezzi conducendolo alla vittoria all’insegna di una (almeno apparente) unità».

«Oggi le cose sono completamente cambiate, ed è sotto gli occhi di tutti».

«Il gruppo Nuovo Millennio, principale azionista della lista del sindaco di cui deteneva i quattro quinti dei consiglieri e un assessore di peso (Ginanneschi, con delega ai lavori pubblici, leggi Pnrr), ha definitivamente mollato il primo cittadino, e lo ha fatto senza tanti convenevoli, neppure pronunciando in aula fosse anche solo una frase di circostanza».

«Come se non bastasse si è portato con sé pure l’assessora al bilancio, in quota Lamioni, che alle ultime elezioni era stato il main sponsor politico di Vivarelli Colonna. E anche questo qualcosa vorrà significare».

«Nel silenzio dei diretti interessati ogni ipotesi è legittima. Certo è che la frattura si è manifestata con singolare coincidenza rispetto al niet ricevuto dall’assessore ai lavori pubblici per le risorse destinate all’acquisto dei famosi moduli-container che lo stesso aveva promesso alla scuola di via Monte Bianco».

«Un rifiuto che ha posto in enorme imbarazzo Ginanneschi oltre a mettere a rischio l’intero intervento di sostituzione della scuola, vicenda rispetto alla quale la Lega da par suo non ha perso un minuto per scaricare pubblicamente sul titolare dei lavori pubblici tutte le responsabilità quando le opposizioni hanno chiesto le dimissioni dell’assessora ai servizi educativi, in quota Lega».

De Martis: «Sindaco grande assente»

«In tutto questo il sindaco resta il grande assente, come se avesse ormai tirato i remi in barca, sempre più solo politicamente e sempre più disinteressato al governo della comunità in favore della sua vita privata della quale tanto ama metterci al corrente via social».

«D’altronde che il sindaco abbia perso il controllo della macchina comunale lo ha dimostrato anche il recente caso Fondazione Grosseto Cultura. Un disastro, dice, avvenuto a sua insaputa, come se questa fosse un’attenuante anziché una straordinaria aggravante. Una vicenda rispetto alla quale non ha avuto neppure la forza, o forse peggio ancora la voglia, di intervenire per raddrizzare una situazione che lui stesso affermava di non condividere».

«E le carte che poi sono venute fuori hanno tra l’altro dimostrato che, se davvero avesse voluto, avrebbe avuto sia il tempo che gli strumenti per farlo».

De Martis: «Rossi ha vinto il braccio di ferro con Vivarelli Colonna»

«D’altronde quella politica muscolare di cui Vivarelli si era fatto alfiere, almeno a parole, si è rivelata clamorosamente debole al primo confronto politico vero, quello con Fabrizio Rossi, il quale facendosi un baffo dei dicktat del sindaco che ne voleva (doverosamente) le dimissioni dopo l’elezione in Parlamento, ha concesso lui a Vivarelli Colonna di lasciare giusto la carica simbolica di vicesindaco, continuando a tenersi ben strette tutte le pesantissime deleghe che detiene: sport, urbanistica, centro storico e società partecipate. Praticamente mezza amministrazione comunale».

«Nel frattempo anche alcuni dei pezzi da novanta degli uffici comunali hanno lasciato il nostro Comune per altri lidi. Solo negli ultimi mesi hanno deciso di fare le valigie il dirigente dei lavori pubblici, il segretario generale (ed è il secondo che lascia anzitempo nell’era Vivarelli Colonna) e pure la capo di gabinetto dello staff del sindaco. E se tre indizi fanno una prova, ciascuno tragga da sé le conclusioni».

«Qualunque sia la nostra appartenenza politica, come cittadini abbiamo il diritto di pretendere un’amministrazione solida, capace di affrontare i tanti problemi della nostra comunità e, non ultimo, di non disperdere le straordinarie risorse europee del Pnrr destinate a famiglie e imprese».

«In occasione dell’ultimo consiglio comunale il sindaco ha voluto rassicurarci invitandoci a stare sereni. Purtroppo sappiamo in questi casi come va a finire».

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati