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Dall’Argentario alle Marche in bici

Turismo e mobilità sostenibile. Tre regioni e un progetto: quello di realizzare una ciclovia che unisca il Tirreno all’Adriatico
Una veduta dell’Argentario

PORTO SANTO STEFANO. Da una parte c’è la ciclovia Tirrenica, dall’altra quella Adriatica, ma ad oggi i due percorsi non comunicano tra loro e non è previsto alcun asse di collegamento.

«Noi intendiamo però – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Stefano Baccelli – colmare questa lacuna. Nasce da questa volontà l’idea di siglare un protocollo d’intesa tra tre Regione, la Toscana. L’Umbria e le Marche. Per arrivare alla progettazione prima e alla realizzazione poi dei tratti da necessari a rendere effettivo questo collegamento».

Una ciclovia attraverso tre regioni

Così le tre regioni dell’Italia centrale hanno predisposto e si apprestano a firmare un protocollo d’intesa per la realizzazione della “Ciclovia Monte Argentario- Civitanova Marche” che si sviluppa attraverso la Toscana, l’Umbria e le Marche, toccando i centri urbani principali di Albinia, Pitigliano, San Casciano dei Bagni, Orvieto, Todi, Perugia, Assisi, Foligno, Serravalle di Chienti, Tolentino, Corridonia e Civitanova Marche. 

E in questo percorso, la nuova ciclovia si connetterà con quella del Sole e con quella degli Appennini, oltre che con i cammini della Via Francigena, della Via di Francesco e della Via Lauretana, anch’essi percorribili in bicicletta.

«La nostra intenzione – aggiunge l’assessore Baccelli – è quella di creare di una rete interconnessa, protetta e dedicata, di itinerari ciclabili e ciclopedonali attraverso località di valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico. Non si tratterà soltanto di un’anonima ministriscia di asfalto ma, così come abbiamo già fatto, doteremo questa nuova infrastruttura viaria di una rete di servizi e strutture dedicate, compresi i punti di ristoro, con particolare riguardo ai percorsi connessi e correlati e collegati con le vie che hanno caratteristiche storico culturali. Occorre infatti considerare che la mobilità ciclistica costituisce uno degli elementi trainanti per lo sviluppo del così detto “turismo lento” a vantaggio soprattutto delle zone interne, connotate da minore attrattività per il turismo di massa. Ed è anche in questo modo che intendiamo valorizzarne le identità e le eccellenze».

La Maremma in primo piano

Identità ed eccellenze, come quelle del territorio maremmano, dove verranno create una rete di ciclostazioni per favorire l’intermodalità tra bicicletta e altri mezzi di trasporto.

In particolare il tratto toscano partirà da Porto Santo Stefano fino ad arrivare a San Casciano dei Bagni raccordandosi poi con il tratto umbro. In Toscana attraverserà tratti ad elevata valenza naturalistica come la laguna di Orbetello, ma anche luoghi di preminente valore storico culturale come Manciano, la stessa Orbetello e Pitigliano o la necropoli etrusca di Poggio Buco.

Per ciò che riguarda l’interconnessione con altre infrastrutture a mobilità lenta, il tratto toscano sarà collegato con le vie del Ret, la Rete escursionistica toscana, la Francigena e l’itinerario Eurovelo.

Infine, oltre all’interconnessione con il trasporto pubblico locale, ci sarà quella con la rete ferroviaria regionale e nazionale a San Casciano dei Bagni e Albinia. Nel tratto finale Albinia – Porto Santo Stefano si prevede anche il recupero del tracciato dell’ex ferrovia dell’Argentario fino al Tombolo della Giannella

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