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Dalla Maremma gestisce navi in tutto il mondo

Giovanni Serra, lasciata la Maremma per studio e per lavoro, ora non torna più a Marina di Grosseto solo per visite familiari, ma ci lavora in smart working comunicando con Montecarlo

GROSSETO. Un talento di ritorno quello di Giovanni, che grazie anche allo “smart working” può lavorare con la sua azienda di Montecarlo comodamente dalla Maremma.

Un territorio al quale è profondamente legato.

Giovanni Serra, giovane classe 1987, è cresciuto a Grosseto e dintorni, per poi frequentare Europa, e non solo, per studio e lavoro.

Vista del porto di Montecarlo

Un primo distacco dal suo capoluogo di nascita, Grosseto, avviene dopo il liceo classico Chelli. Quando intraprende la strada della passione forte della sua famiglia, la giurisprudenza, andando a studiare legge a Firenze.

Agli studi ha sempre affiancato comunque sempre l’amore per il windsurf e per la vela, una passione portata avanti sulle nostre coste tra i 16 e i 25 anni, fino a quando un brutto infortunio lo ha costretto a smettere

Lo studio della legge però non lo sentiva molto nelle sue corde, e nel 2011 decide di cambiare totalmente prospettiva e Paese, andando all’Università di Brighton a perfezionare il suo inglese. Lì dopo un primo periodo in cui oltre a studiare ha lavorato in una compagnia locale che si occupa della creazione di gadget di lusso, tramite contatti creati a Brighton riesce a trovare un lavoro più vicino ai suoi interessi, a Londra.

Nella capitale ha iniziato a mettere mano nel mondo dell’economia, facendo un’esperienza lavorativa in una società specializzata nella vendita di pacchetti dati finanziari.

«È, stata una esperienza dura, l’azienda era molto esigente. Poi – racconta Giovanni – sempre a Londra, ho sentito il bisogno di intraprendere un percorso di studi per poter progredire nel mondo del lavoro. Ho fatto un test per l’Università di Cardiff ed è andato bene! Stimolato dall’ambiente accademico e dall’opportunità, ho iniziato a studiare e nel mentre a lavorare nell’Università. È stata una bella occasione, soprattutto per quanto riguarda lo studio, l’attività prevalente in quel periodo. Devo molto per questo anche al supporto della mia famiglia, che non finirò mai di ringraziare».

Montecarlo calling

«Tramite conoscenze, nel 2017 ho avuto modo di fare un colloquio con degli armatori italiani – ricorda Giovanni – dopo un primo incontro a Roma, mi hanno preso, e sono stato inserito nella loro sede di Montecarlo».

Da qui Giovanni inizia il suo viaggio nel mondo delle navi, approdando anche a Singapore per un breve periodo di lavoro. Da questa prima azienda con sede a Montecarlo poi segue un ingaggio in un’altra, sempre nello stesso settore e con sede monegasca, con qualche visita operativa a Copenaghen in più però.

Una delle navi gestite da Giovanni

«Recentemente – come racconta appunto Giovanni – sono approdato in questa nuova azienda, nata relativamente da poco e fatta da giovani. Sono un Operation Manager, in pratica gestisco carichi e performance di una flotta di circa 15 navi commerciali in tutto il mondo».

L’azienda, che lo scorso anno ha brindato all’ennesimo anno con utili importanti, sembra avere il vento in poppa. «Gli uffici sono a Montecarlo – precisa Giovanni – e principalmente opero da lì. La tassazione, è inutile dirlo, rispetto all’Italia è favorevole, ma l’opportunità di lavorare in smart working e tornare nella mia terra non me la sono lasciata scappare».

Giovanni Serra nei suoi uffici

Giovanni, infatti, che appena poteva tornava sempre in Maremma per gli affetti, adesso si vive la sua terrazza sul porto di Marina di Grosseto con più tranquillità.

Pensando a quanto ha visto all’estero e a quanto il nostro territorio potrebbe dare, dice: «Lo sogno sempre, di vedere qua realtà organizzate con dimensioni simili a quelle che ho visto all’estero. Le possibilità ci sarebbero, averle in Maremma sarebbe fantastico e redditizio per tutti. Abbiamo località turistiche splendide e diffuse, che ovunque nel mondo ci invidiano. Dobbiamo valorizzarle meglio aiutati senza dubbio da una politica innovativa».

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