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Da grande voglio fare l’imprenditore

“Artigiani del futuro”: presentanti i risultati dell’indagine di Cna Grosseto: il 50% delle imprese sta affrontando il ricambio generazionale mentre il 62% degli studenti vorrebbe mettersi in proprio
Un momento del convegno al Polo universitario

GROSSETO. Il 50% delle imprese che hanno partecipato all’indagine promossa da Cna ha appena affrontato, o è in procinto di affrontare, il passaggio generazionale; il 62% degli studenti che hanno risposto al questionario si dichiarano interessati, dopo il diploma, a diventare imprenditori. Sono solo due dei dati emersi con la prima fase del progetto “Artigiani del futuro”, lanciato dall’associazione grossetana degli artigiani e della piccola e media impresa e realizzato da Simurg Ricerche per ideare nuove strategie che mettano in relazione il mondo del lavoro con quello delle scuole.

Imprese in crisi, ma la voglia di aprire c’è

«Questi due dati, che sono solo una minima parte delle informazioni che abbiamo raccolto con questa prima parte di indagine – dice il direttore di Cna Grosseto Anna Rita Bramerini – sembrano in controtendenza rispetto a quanto si registra di frequente nella nostra provincia: la difficoltà di far sopravvivere la propria impresa, spesso sana e in salute, quando per il titolare si avvicina l’età della pensione».

Un momento del convegno Artigiani del futuro

«Numeri che dimostrano – aggiunge il presidente Riccardo Breda – che il nostro lavoro va nella giusta direzione e che il problema non è la mancanza di giovani interessati all’attività imprenditoriale, ma forse le poche occasioni di dialogo, confronto e lavoro condiviso tra il mondo dell’impresa artigianale e quello della scuola. Un elemento che, se affrontato correttamente, può contribuire a superare il gap, che da anni il nostro paese affronta di mancanza di manodopera qualificata e percentuale di giovani che non trovano occupazione».

Di questo e di molto altro si è parlato giovedì 29 settembre al Polo universitario grossetano in occasione del convegno “Le aziende artigiane di fronte alle sfide del futuro: relazione con il territorio e con il sistema dell’istruzione, fabbisogni professionali e transizione generazionale”, che ha visto il sostegno della Fondazione Polo universitario grossetano e dell’ufficio scolastico regionale e la presenza di numerosi relatori tra istituzioni, locali e regionale, ed esperti, oltre che di molti studenti e loro insegnanti.

Alternanza scuola-lavoro

Al centro dell’incontro la presentazione dell’indagine svolta nelle imprese del territorio e nelle scuole della provincia, che ha coinvolto insegnanti e studenti, con l’obiettivo ambizioso di creare un osservatorio permanente sull’analisi del fabbisogno formativo ed impostare azioni finalizzate a creare proposte formative ad hoc, fare incontrare il mercato del lavoro e i giovani e, dove possibile, favorire il ricambio generazionale trasmettendo il patrimonio di saperi e competenze di cui le imprese dispongono e che può essere arricchito dalle competenze dei giovani.

Sì perché un altro elemento degno di nota, è che i ragazzi hanno voglia di migliorarsi e sono interessati a progetti, anche di alternanza scuola-lavoro o di percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ptco) che possano indirizzarli in modo concreto nell’acquisizione di nuove competenze e nelle scelte future.
Lo studio realizzato fotografa, infatti, una realtà in cui il 38% dei ragazzi intervistati che ha realizzato esperienze di alternanza scuola-lavoro o pcto le giudica molto positive, mentre il 46% abbastanza, e il 50% delle risposte raccolte sottolinea come l’esperienza svolta sia coerente con il percorso di studi.

Le esperienze più gradite sono quelle di stage in azienda (il 58%). D’altro canto, gli studenti danno anche una serie di suggerimenti per migliorare ancora; tra questi quello di avere una preparazione specifica prima dello stage, organizzare più ptco durante l’anno, aumentare le ore di attività fuori dalla scuola.
 Dal lato imprese è importante rilevare come il 59% delle imprese intervistate non abbia avuto rapporti con le scuole, ma il 33% si dichiara interessato ad avviarli. Numeri che parlano di un dialogo possibile, quindi, che il progetto di Cna intende sostenere e contribuire a realizzare, favorendo tutte le possibili iniziative che vadano in questo senso.

Per questo motivo l’indagine statistica sarà riproposta nelle prossime settimane, estendendo il campione dei partecipanti e incrementando quindi i dati raccolti, così da coprire il nuovo ciclo di studi degli istituti superiori. La sperimentazione, che si è svolta da aprile a settembre, è partita coinvolgendo gli istituti tecnici superiori, ma l’obiettivo è indagare anche le aspettative e le richieste degli studenti e degli insegnanti degli altri istituti superiori.
 

 

 

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