Costa Futura, rivoluzione a Marina. No degli ambientalisti Skip to content

Costa Futura, rivoluzione a Marina. No degli ambientalisti

Il masterplan che cambia tutta la costa da Principina alle Marze, chiamato Costa Futura, non piace alle associazioni ambientaliste
Costa Futura, la splendida spiaggia e la pineta fra Castiglione e Marina di Grosseto @maremmaoggi
Costa Futura, la splendida spiaggia e la pineta fra Castiglione e Marina di Grosseto @maremmaoggi

MARINA DI GROSSETO. Il progetto si chiama Costa Futura. Si tratta di un masterplan, voluto dal Comune di Grosseto e affidato agli architetti Stefano Sagina e Massimo Viti, per ridisegnare, per quanto possibile, i circa 20 km di costa che vanno dai confini con il parco della Maremma a sud a quelli con il Comune di Castiglione e la Diaccia botrona a nord. Un tratto dove ci sono alcune delle spiagge più belle della Maremma.

Un progetto, spiegava il sindaco Vivarelli Colonna in occasione del primo incontro a giugno, «per condividere insieme a tutti gli attori interessati, compresi ordini professionali, associazioni, enti e istituzioni, le proposte di crescita e sviluppo per la nostra bellissima costa, con l’obiettivo di intercettare i finanziamenti stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in tema di energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile».

Il masterplan è stato poi presentato a Marina di Grosseto alla fine di luglio.

Gli ambientalisti: «Costa Futura, non ci siamo. Non bastano gli architetti»

Ma le associazioni ambientaliste non ci stanno. Un primo intervento su Costa Futura era stato fatto dal Wwf alla fine di luglio, a firma del presidente Luca Passalacqua. E, in questi giorni, un intervento analogo è di Italia nostra onlus – sezione Maremma Toscana, con la neo presidente Anna Bardelli, Forum ambientalista – coordinamento regionale Toscana con Roberto Barocci, Coordinamento comitati e associazioni ambientali Grosseto con Daniela Pasini e Grosseto al centro con Elena Grasso.

Le associazioni, oltre a contestare alcuni interventi, chiedono ai consiglieri comunali la convocazione della commissione ambiente, affinché valuti le numerose osservazioni al Masterplan e chiedono anche che vengano coinvolte anche figure diverse dagli architetti (ornitologi, zoologi, botanici, naturalisti) perché il progetto affronti in modo consapevole anche i temi ambientali.

L’architetto Stefano Sagina, però, che è uno dei realizzatori del Masterplan, è sulla stessa linea: «Quelle che abbiamo presentato sono solo delle linee guida. Ho progettato le riserve naturali di Grosseto e Siena e so di cosa si parla, ma nel momento che andremo a una progettazione finale, coinvolgeremo le figure necessarie per un accesso multidisciplinare. Avremo ogni attenzione nei dettagli e saranno con noi i professionisti dei vari settori».

Ancora Sagina: «Faremo altri incontri conoscitivi, insieme anche ad un’eccellenza del settore come Andrea Sforzi. Nessuno vuole imporre niente, saranno tenute in considerazione tutte le sensibilità»

Il Wwf: no a nuovi stabilimenti balneari

Il Wwf, con la lettera del 31 luglio, contesta almeno tre punti su Costa Futura

  1. L’ipotesi di trasformare grandi aree di pineta in parcheggio, con tettoie, strutture, chioschi. Nonostante una progettazione graficamente accattivante, l’idea di cambiare uso a un bene comune come la pineta, compresi i 50 ha bruciati nel 2012, ci appare nel suo valore simbolico e sostanziale, uno scenario scellerato e offensivo verso la memoria storica e identitaria marinese. Marina e Principina sono state edificate in pineta, ma la pineta litoranea non è semplice “verde urbano”, dove si può fare cosa si vuole. Le operazioni antincendio non devono essere la scusa per appropriarsi di suolo boschivo, degradarlo a parchetto e parcheggio.
  2. Abbiamo poi letto di interventi nell’area Natura 2000, SIR, SIC, ZPS dal Canale San Leopoldo (Fiumara) fino al km 28 (Le Marze), dove si vogliono realizzare altri stabilimenti balneari, con chioschi, punti ristoro, bagni, navette elettriche, parcheggi, etc.: questo è un sito protetto e, se è vero che l’intento del progetto è quello ecologico, non si deve creare ulteriore pressione turistica, non si devono creare strutture di nessun tipo, né nuove concessioni, bagnetti smontabili a fine estate o altro.
  3. Rispetto all’ipotesi di “percorsi sulla duna” qui si raggiunge il ridicolo: fare percorsi sulla duna vuol dire distruggerla completamente, snaturarla, interferire stupidamente con una struttura naturale e delicata, con pali, passerelle, frequentazione inopportuna di un luogo ancora vivo e abitato.
La spiaggia di Fiumara @maremmaoggi
La spiaggia di Fiumara @maremmaoggi

 

Gli ambientalisti, ecco le nostre richieste

Con il documento inviato a tutti i consiglieri comunali le varie associazioni avanzano una serie di richieste

  1. Il progetto “Costa Futura: una costa verde a energia verde” venga definito da un gruppo di lavoro multidisciplinare che, oltre alle figure professionali finora coinvolte, preveda naturalisti (botanici, zoologi, biologi marini, ornitologi, erpetologi, entomologi), forestali, esperti arboricoltori ed associazioni ambientaliste.
  2. Siano rese note in modo puntuale le dimensioni dell’area interessata dal progetto e i siti interessati dagli interventi proposti.
  3. L’Area naturalistica Fiumara sia indicata nel progetto come “Area naturalistica all’interno del sito ZPS (zona di protezione speciale) e ZSC (zona speciale di conservazione) del Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto.
  4. Le Aree naturalistiche Pineta siano indicate come “Area naturalistica all’interno del sito ZPS (zona di protezione speciale), ZSC (zona speciale di conservazione) e SIC (sito di interesse comunitario) Padule della Trappola, Bocca d’Ombrone e del Parco Regionale della
    Maremma.
  5. Sia fatta un’attenta valutazione della pressione antropica che eventuali parcheggi scambiatori sovradimensionati ed accessi alla pineta e alla spiaggia previsti come sistema di nuova mobilità potrebbero comportare nelle aree del sistema Rete Natura 2000.
  6. Sia fatta un’attenta valutazione del rischio incendi che un aumento della pressione antropica (sono citate anche delle “aree fumo”), determinata dalla presenza di aree parcheggio sovradimensionate e da ulteriori modalità di accesso alla pineta e alla spiaggia (implementate con bici e altri mezzi elettrici) può comportare.
  7. Sia fatta un’attenta valutazione dell’erosione costiera che ulteriori strutture e installazioni turistiche, permanenti o meno (come i citati “pontili in spiaggia libera con box 3×3 (piccolo porticciolo)” ed il “cinema galleggiante”), e i relativi lavori di installazione e disinstallazione e relativa pulizia dell’arenile possono causare, minacciando anche la conservazione degli habitat di battigia e di anteduna. Per quanto riguarda i citati “stabilimenti balneari rimovibili”: rimovibile non significa non impattante; anzi tutte le
    operazioni di installazione e rimozione dello stabilimento, oltre alle opere di “pulizia” della spiaggia, sono dannose per la spiaggia stessa e per le specie che ci vivono.
  8. Tutti i documenti e gli allegati che determinano la progressiva definizione del progetto Costa Futura vengano pubblicati sul sito del Comune di Grosseto.

SCARICA DA QUI LE OSSERVAZIONI COMPLETE

 

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