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Corriere ucciso nella rapina: «Giustizia per Nicolas»

Dolore, rabbia, incredulità: la cognata del 40enne, il cui corpo è stato trovato in un dirupo, non si dà pace: «Se avessi saputo che era l’ultima volta che lo vedevo, non avrei lasciato la sua mano»
Nicolas Matias Del Rio durante un viaggio a Parigi

GROSSETO. Ci sono 5 ore di fuso orario tra l’Italia e l’Argentina, il Paese d’origine di Nicolas Matias Del Rio. Quando la notizia del ritrovamento del corpo arriva a casa della cognata del 40enne scomparso, è sera. Karen Barrea, dal giorno della scomparsa, non aveva mai perso la speranza di riabbracciare Nicolas. 

Aveva aperto un profilo sui social per lanciare appelli su appelli, per invitare la comunità, non solo quella italiana ma anche quella argentina a fornire qualsiasi informazione utile per ritrovarlo. 

Fino all’ultimo tragico post. Quello scritto nella tarda serata di martedì 25 giugno, quando a pochi chilometri da Arcidosso, a Case Sallustri, è stato trovato il corpo senza vita di Nicolas

La vita di Nicolas nelle foto su Fb

È una carrellata d’amore quella che si vede scorrendo le foto di Nicolas Matias Del Rio. Decine di foto, insieme ai suoi familiari, insieme ai suoi figli. 

Nella città di Lanùs, dove vivono il fratello di Nicolas e la cognata, 12 chilometri a sud di Buenos Aires, di appelli per ritrovare l’uomo ne sono stati lanciati tantissimi. Tanto che anche la stampa argentina, dal 22 maggio in avanti, aveva cominciato ad occuparsi della scomparsa di Nicolas. 

Nicolas Matias Del Rio

Così come aveva fatto il consolato argentino in Italia. 

Perché? Perché lui? Se è andato a cercare una vita migliore. Una persona super lavoratrice – scrive Karen – sempre alla ricerca di poter far stare meglio i suoi figli, la sua famiglia.
Perché non l’hanno lasciato tornare tranquillo con la sua famiglia?
Spero che tutti quelli che hanno avuto a che fare con questo paghino, che marciscano in prigione anche se nessuno restituirà la felicità alla mia famiglia.
Se avessi saputo che quando se n’è andato non sarebbe più tornato, non gli avremmo mai lasciato la mano, lo avremmo abbracciato come se fosse l’ultima volta.
Spero che sia fatta giustizia per Nicholas, è andato solo a cercare un futuro migliore e gli hanno tolto la vita 😢
Ci mancherai per sempre.

Il corpo di Nicolas trovato in un dirupo

Quella di martedì 25 giugno è stata una giornata lunga e difficile sull’Amiata, dove i carabinieri, nel pomeriggio, coordinati dai sostituti procuratori Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini sono tornati alla villetta di Case Sallustri, la stessa che qualche giorno fa era stata messa sotto sequestro. 

Un nuovo sopralluogo dopo che nel carcere di Regina Coeli c’era stato, in mattinata, l’interrogatorio di Klodjan Gionj, 33 anni, difeso dall’avvocato Alessio Bianchini. Interrogatorio durante il quale l’uomo, che era al volante della Panda gialla quando Nicolas è stato fermato e attirato nella trappola dai rapinatori, potrebbe aver fornito alcune indicazioni utili per il ritrovamento del corpo. 

Nicolas era stato ucciso. Probabilmente lo stesso giorno della rapina. Poi il suo cadavere era stato nascosto in un dirupo poco lontano da quella villetta disabitata, dove il padre del 33enne albanese faceva lavori di manutenzione.   

L’Amiata sotto choc per la tragica scoperta

Non c’è solo la comunità argentina ad essere sotto choc, dopo la tragica scoperta fatta nel pomeriggio del 25 giugno. C’è anche la comunità dell’Amiata, che aveva accolto Nicolas, la moglie Carolina e il loro bambino con amore. 

Il 40enne aveva scelto di trasferirsi in Italia, dove vive il padre Eduardo, per poter dare un futuro migliore alla sua famiglia. E qui aveva trovato una comunità ospitale, che aveva subito dimostrato grande affetto. Aveva subito cominciato a lavorare e il 1° maggio era stato assunto alla New Futura, l’azienda di trasporti di Sergio De Cicco, suo connazionale, che lo aveva subito trattato come uno di famiglia. 

«Sono profondamente scosso dall’epilogo di questa triste storia – dice a caldo l’ex sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini – che lascia senza parole e con l’amaro in bocca. Sono vicino alla famiglia».

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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