di Giancarlo Mallarini
SANTA FIORA. Sulla panchina dell’Intercomunale Santa Fiora, prima in solitudine, imbattuta, solo 8 reti subite, due gare da recuperare, siede Simone Coppi, tecnico dal sapore di umiltà e precisi valori sportivi.
Un campionato ricco di soddisfazioni.
«In effetti siamo partiti bene conquistando e mantenendo il primato. Detto questo aggiungo che è troppo presto per arrivare a conclusioni affrettate, che potrebbero influire sul prossimo cammino. I ragazzi sono impagabili per l’impegno e l’attaccamento alla maglia, ad ogni allenamento non ci sono mai meno di venti presenze. Comunque la stagione è lunga, logorante e piena di imprevisti, proseguiamo senza tanti voli pindarici».
Avete segnato 19 volte, un numero abbastanza piccolo a dispetto dei 25 punti in classifica. Cosa significa?
«Semplice: non abbiamo un vero attaccante su cui proiettare le azioni offensive. Viceversa segnano in tanti. Il segnale parla di un gruppo che si aiuta, si sacrifica e lavora all’unisono. Ed è un traguardo difficile da realizzare, il risultato di uno staff tecnico molto unito affiancato da una società molto seria e disponibile».
Il fulcro su cui poggia il vostro gioco?
«Il centrocampo è formato da ragazzi molto giovani, che corrono, sanno cosa fare, specialmente come filtro alla difesa. Questo spiega i pochi gol incassati. Poi tra i pali c’è un portiere, Simone Rosati, che dovrebbe giocare in altre categorie invece ha scelto di restare con noi, è il capitano».
Santa Fiora, incontro delicato con l’Atletico Grosseto
Viene a trovarvi l’Atletico Grosseto 2015, un cliente non facile.
«Ho già affrontato Paolo De Blasi, conoscono le sue caratteristiche di allenatore combattivo. Hanno fatto innesti importanti in attacco come Keller e Hasnaoui, questa la dice lunga sulle intenzioni di questa squadra. Ce le faranno vedere nere in campo».
Impressioni su questo campionato?
«Vedo un bilanciamento diffuso. Ci sono formazioni come il Braccagni piena zeppa di buoni giovani, che giocano un buon calcio a dispetto di una classifica che non conforta gli sforzi. Anche il Semproniano non mi è apparsa una squadra da ultimo posto, poi ci sono l’Orbetello Scalo e il Pitigliano in grado di infastidire chiunque. Devo dire che è una stagione molto tortuosa, ogni settimana devo fermarsi due squadre e le conseguenze non sono positive. Noi veniamo da uno stop di due settimane ed è penalizzante, si interrompe il ritmo, non aiuta. La Federazione avrebbe dovuto rielaborare il calendario, ma non lo ha fatto dimostrando poca sensibilità nei confronti della categoria».
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