Coop chiude il 25 aprile e il 1° maggio | MaremmaOggi Skip to content

Coop chiude il 25 aprile e il 1° maggio

I 96 supermercati di Unicoop Tirreno resteranno con le saracinesche abbassate. Gobbi (Cisl): «I lavoratori devono essere liberi di scegliere se lavorare o meno per le festività»
La sede di Unicoop Tirreno
La sede di Unicoop Tirreno

GROSSETO. Saracinesche abbassate il 25 aprile, Festa della Liberazione, e il 1° maggio, festa dei lavoratori in tutti i punti vendita di Unicoop Tirreno in Toscana, Lazio e Umbria. 

La Cooperativa con sede a Piombino presente con 96 supermercati, 3.500 dipendenti e 500mila soci in Toscana, Lazio e Umbria ha scelto di chiudere tutti i punti vendita per osservare la Festa di Liberazione lunedì 25 aprile e la Festa dei Lavoratori domenica 1° maggio.

«Rispettare queste festività significa per noi ribadire l’attualità del valore della resistenza e del valore del lavoro e indurre un momento di riflessione in due giornate così importanti per la storia del nostro Paese», ha detto Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno.

L’appello della Fisascat Cisl

Poco prima di Pasqua, il tema delle aperture per le feste, era stato sollevato dalla Fisascat Cisl, che aveva fatto un appello ai lavoratori. 

«Il lavoro festivo è una scelta e non un obbligo»”, aveva recitato nella che Simone Gobbi, segretario generale di Fisascat Cisl Grosseto, aveva inviato ai dipendenti iscritti.

 «Ogni anno purtroppo ci ritroviamo sempre a parlare dell’annosa questione del lavoro festivo – prosegue Simone Gobbi – Questa volta, però, ho ritenuto opportuno rivolgermi direttamente alle lavoratrici e ai lavoratori del settore del commercio e della grande distribuzione, per sottolineare alcuni elementi fondamentali. Infatti, con l’approssimarsi delle festività del Lunedì dell’Angelo, del 25 Aprile, del Primo Maggio e della Festa della Repubblica, è quanto mai importante essere consapevoli che la prestazione lavorativa nei giorni festivi è una facoltà dei lavoratori e non un obbligo».

«Per questa ragione – continua il segretario generale di Fisascat Cisl Grosseto – nel caso in cui un’azienda decidesse di tenere aperti i propri punti vendita durante i giorni di festa, il datore di lavoro dovrà preoccuparsi di chiedere preventivamente la disponibilità del dipendente al lavoro festivo. Ovviamente se la lavoratrice o il lavoratore non fornirà il proprio benestare, non potrà incorrere in nessuna sanzione disciplinare».

Infine, sottolinea Gobbi: «Oggi più che mai abbiamo bisogno di vivere i nostri affetti e di riprenderci ciò che la pandemia ha interrotto o allontanato. Ritengo importante, dunque, che tutti i dipendenti siano consapevoli di poter scegliere sul come vivere le proprie festività».

 

 

 

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