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Coldiretti: bando e vendita diretta contro la speculazione

Per il bando sui contratti di filiera le domande si possono presentare entro 90 giorni a partire dal 23 maggio 2022
Un panorama di campi coltivati

GROSSETO. Le coltivazioni caratteristiche del territorio maremmano sono oramai da mesi alla prova della crisi che sta investendo l’intero settore primario. Costi in rialzo e ricavi risicati per gli agricoltori mettono in ginocchio le aziende del settore, con il rischio chiusura che per alcuni si fa sempre più vicino.

Uno dei termometri della crisi è la coltivazione stagionale del melone, che vede le aziende coinvolte dover far fronte a spese che sono aumentate anche del 67%.

Coldiretti da anni sostiene la vendita diretta, che si è dimostrata uno strumento utile a dare ad alcune aziende una boccata d’ossigeno.

La vendita diretta

Per assicurare alle imprese agricole reddito e prospettive, Coldiretti dal 2008 promuove il progetto dei mercati di “Campagna Amica“: la più grande rete di vendita diretta del mondo, che mette in condizioni gli agricoltori di essere artefici del loro destino vendendo direttamente al consumatore senza alcuna intermediazione. Nel rispetto dei principi della qualità, sostenibilità, tracciabilità, trasparenza e sicurezza.

Uno strumento che ha stimolato la nascita di nuove imprese agricole, e che mette al riparo i piccoli produttori agricoli dalla grande distribuzione, come nel caso di Marco Tamantini, produttore agricolo della rete di Campagna Amica.

Marco Tamantini, coltivatore associato Coldiretti

«La vendita diretta – racconta Tamantini – senza quindi alcuna intermediazione, ci garantisce un adeguato ritorno economico. Ci sta salvando da una situazione molto complicata. Non è tanto per i costi delle piantine, i cui rincari sono stati minimi, ma per tutto il resto. Grazie a Campagna Amica respiriamo».

Milena Sanna, direttrice provinciale Coldiretti, racconta: «C’è una soglia sotto la quale produrre meloni, e così altri prodotti agricoli, non è sostenibile. E questa soglia è data dal costo di produzione che in queste settimane è cresciuto in maniera paventosa. Di fronte ad una emergenza senza precedenti serve anche responsabilità, con un patto etico di filiera per garantire un giusto prezzo ai produttori che non può essere mai al di sotto dei costi di produzione così come prevede la legge contro le pratiche sleali voluta da Coldiretti per tutelare le imprese e la dignità del lavoro».

Uno strumento a tutela della speculazione sui prezzi

Per combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, tutelando così i redditi degli agricoltori e dei consumatori, è stato pubblicato dal Governo il bando sui contratti di filiera.

Le domande di accesso alle agevolazioni si possono presentare entro 90 giorni a partire dal 23 maggio 2022. I beneficiari del finanziamento sono le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari. e anche le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.

Si tratta di un altro risultato della mobilitazione ottenuto da Coldiretti. «Lo strumenti dei contratti di filiera punta – spiega presidente regionale coldiretti Fabrizio Filippi – a rafforzare i rapporti tra agricoltori e trasformatori per il vero Made in Italy, con un budget da 1,2 miliardi. Premia le imprese che hanno sottoscritto un accordo di filiera. Sono un tassello in più per l’equa distribuzione del valore lungo la filiera e per salvaguardare il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali».

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