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Città e partecipazione: «Movida, problema trasversale»

L’associazione sui fatti di cronaca in centro: «Il disagio giovanile e le violenze che ne seguono ci sembrano bipartisan»
I vigili urbani in piazza Mensini
I vigili urbani in piazza Mensini

GROSSETO. L’associazione Città e partecipazione, da sempre vicina ai problemi di Grosseto, interviene sulla malamovida e i problemi del centro storico, in particolare nel fine settimana.

«Città e Partecipazione osserva con tristezza, preoccupazione, ma anche stupore il susseguirsi dei fatti di cronaca che riguardano la nostra città ed il dibattito politico che ne segue».

«Tristezza per vedere il salotto buono della città deturpato da questi eventi, grande preoccupazione per il fatto che i nostri giovani corrano pericolo proprio dove i nostri genitori ci consigliavano di stare per evitare zone pericolose, ma stupore per quelli che sono gli interventi politici che si leggono nei giorni seguenti».

«È sicuramente proprio della politica, e delle forze di opposizione soprattutto, attaccare chi governa puntando su eventuali errori e mancanze, ma la nostra associazione ritiene che ci siano argomenti che forse dovrebbero riguardare tutti e non essere competenza solo di chi governa in quel momento».

Il disagio giovanile e le violenze sono bipartisan

«Il disagio giovanile e le violenze che ne seguono ci sembrano bipartisan, se ascoltiamo i telegiornali e leggiamo i quotidiani notiamo che moltissime realtà ne sono coinvolte, grandi città in cui fioriscono iniziative culturali e di intrattenimento non sono esenti da questi problemi e men che meno conta il colore della giunta che amministra».

«Un punto ci trova d’accordo: forse maggiori pattuglie, telecamere, controllo esasperato in ogni angolo non bastano, non risolvono il problema».

«Serve sicuramente altro, è vero, anche perché le scene in cui vediamo pattuglie della polizia che tentano di svolgere il proprio compito prese a sassate o peggio e costrette alla fuga, dimostrano che la loro presenza non è certo un deterrente per determinati individui ed un loro intervento spesso viene analizzato, criticato e qualche volta punito se si pensa che sia andato troppo oltre».

«Ci pare che, senza andare indietro di tante generazioni, il rispetto della divisa, il rispetto dell’adulto, anche se estraneo, che intervenivano a sedare momenti di tensione adesso sia purtroppo mancante e non abbia più il carattere risolutivo che poteva avere e quindi cosa fare?»

«Non spetta all’Amministrazione risolvere il problema, spetta a tutti. A tutta la politica innanzitutto, sia maggioranza o sia opposizione con proposte, iniziative e quanto altro sia».

Vanno recuperati i valori

«Le iniziative non possono però limitarsi ad essere iniziative culturali e di intrattenimento, ma dovrebbero servire ad aiutare un’intera generazione a recuperare valori, fiducia nel futuro, voglia di stare insieme senza alcun abuso e violenza, rispetto per il bene pubblico e le istituzioni».

«La pandemia c’entra sicuramente, ha danneggiato specialmente i giovani, ma non è sicuramente l’unico motivo di questo estremo disagio».

«Spetta a tutti darsi da fare, ma alle famiglie in primis perché sono loro il primo momento in cui il disagio si può limitare, controllare e soprattutto capire ed intervenire. La loro presenza nella vita dei giovani è necessaria e deve rappresentare il porto sicuro dove loro possono rifugiarsi e chiedere aiuto».

«Le forze dell’ordine? Bene che siano presenti, obbligatorio che facciano i loro interventi senza eccedere, sapendo che non hanno di fronte pericolosi criminali, ma spesso minorenni che si comportano in un certo modo per altri problemi e che hanno sicuramente il tempo di recuperare,

Ma che abbiano la serenità di sapere che possono intervenire nel caso debbano e che determinate azioni non verranno immediatamente derubricate a bravata giovanile e che verranno punite del modo giusto. Sicuramente, come ultimo appiglio, la consapevolezza di una dura punizione per comportamenti violenti può rappresentare un ulteriore deterrente».

«Città e partecipazione ribadisce l’invito ad ogni rappresentante ed associazione della società civile a collaborare lasciando da parte ogni idea politica e dà la propria disponibilità a collaborare ad iniziative che possano aiutare a risolvere questo problema».

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