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Ciolfi: «In periodo di covid, sport fondamentale»

Maurizio Ciolfi, presidente del team Marathon Bike, traccia il bilancio di una nuova stagione di gare organizzate e di risultati importanti raggiunti
Maurizio Ciolfi, Marathon Bike
Maurizio Ciolfi

GROSSETO. Bicicletta e podismo, sport di fatica e passione, sudore e applicazione. Sport affini, in un certo senso. Lo sanno bene alla Marathon Bike, la società di via Damiano Chiesa, fin dalla sua costituzione, nel 2005, conquista un successo dietro l’altro in questi due sport.

Nata dalla scissione del gruppo ciclistico “Caffè Hawai”, con solo 7 ciclisti e 2 podisti, decise da subito di  dar vita ad un gruppo formato non solo da ciclisti ma anche estendere l’attività nel mondo del podismo amatoriale locale. Una vera scommessa, ma la  singolare decisione scaturì dal fatto che il promotore nonché attuale presidente del Marathon Bike, Maurizio Ciolfi, pratica  tutt’oggi i due sport.  Proprio per questo all’associazione venne dato il  nome Marathon Bike, che appunto sta a significare i nomi dei due sport.

Marathon Bike, un anno con risultati importanti

Maurizio Ciolfi, presidente del team Marathon Bike, traccia il bilancio di una nuova stagione di gare organizzate e di risultati importanti raggiunti.

«È stato un anno complesso, sofferto, difficile. Ma alla fine siamo riusciti a chiudere il 2021 con risultati importanti».

Presidente, è soddisfatto?

«Nonostante le nove vittorie e le 26 manifestazioni organizzate, siamo lontani dai numeri a cui siamo abituati. Nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, avevamo raggiunto il record di 54 gare. Ma considerando la situazione, l’importante era rimettersi in moto: il risultato è stato raggiunto».

Ciclismo o podismo, cosa ha funzionato di più?

«Le due ruote hanno ormai un numero importante di appassionati che continuano a scegliere le nostre corse. Con l’atletica siamo riusciti a portare a termine un circuito Corri nella Maremma con 13 prove ed è sicuramente stato un segnale forte».

Una corsa organizzata da Marathon Bike (foto Malarby)
Una corsa organizzata da Marathon Bike (foto Malarby)

A proposito di Corri nella Maremma: per la prima volta nella storia del circuito il Marathon Bike non ha chiuso primo nella classifica a squadre.

«È vero, dopo 12 successi consecutivi l’Atletica Costa d’Argento ci ha preceduto. Non è una sconfitta del Marathon Bike, piuttosto una vittoria del podismo maremmano che anche grazie all’impegno e alla passione dei nostri associati è cresciuto in modo importante. Il Corri nella Maremma è competizione ma soprattutto sport per tutti e valorizzazione della nostra provincia».

Corri nella riserva (foto Malarby)
Corri nella riserva (foto Malarby)

Quanto è stato duro fare sport durante la pandemia?

«Durissimo. Prima perché i divieti e le chiusure hanno praticamente azzerato la nostra attività, dopo lustri in cui il Marathon Bike era lungo le strade ogni settimana. Poi perché le restrizioni e le regole imposte sono state difficili da far rispettare, richiedendo un ulteriore sforzo organizzativo in termini di impegno umano e di formazione. Se da un lato queste misure ci hanno permesso di riprendere la nostra attività, dall’altro è stato necessario sensibilizzare i partecipanti».

In questo il rapporto con la Uisp ha aiutato.

«È stato fondamentale. Poter contare sulla collaborazione del presidente Perugini e degli amici, del settore ciclismo e dell’atletica, ci ha permesso di andare avanti anche nei momenti più duri, rinsaldando un rapporto che negli anni si è fatto sempre più intenso».

Quali sono gli obiettivi per il 2022?

«È difficile fare programmi, dipenderà dalla situazione pandemica. Se il Covid allenterà la presa, l’idea è quella di riavvicinarci piano piano ai numeri a cui eravamo abituati. Sempre nel rispetto dei valori di socializzazione, di qualità organizzativa e di lealtà sportiva, che hanno fatto delle nostre gare eventi apprezzati in tutto il centro Italia».

Ci sono delle novità in vista?

«Abbiamo in mente alcuni progetti con la Uisp, la speranza è di poterli realizzare. Eventi che possano ancora di più caratterizzare la nostra presenza sul territorio esaltando l’idea di sport che abbiamo. Ovviamente sarà fondamentale anche consolidare gli eventi che ormai per noi possono essere considerati storici, per fare alcuni esempi posso ricordare il Trittico Tommasini, la Staffetta di Canapone o le gare più importanti del Corri nella Maremma».

La staffetta di Canapone (foto Malarby)
La staffetta di Canapone (foto Malarby)

Che cosa lascia il Covid?

«La certezza che fare sport è fondamentale. Lo abbiamo capito quando anche una corsa o un giro in bicicletta non era più possibile».

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