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«La ciclabile in via Porciatti va benissimo così»

Il presidente Fiab Angelo Fedi, invita a non guardare solo agli ultimi incidenti avvenuti, ma al disegno generale che la ciclabile riprende
Il tratto di ciclabile in via Porciatti

GROSSETO. Via Porciatti ultimamente è stata teatro di diversi incidenti, soprattutto concentrati durante le notti. Tutti a ridosso della curva dove la ciclabile ha ridotto la carreggiata delle auto. Molti dei residenti le puntano il dito contro additandola come pericolosa. Altri invece, come la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), non sono esattamente dello stesso parere.

Angelo Fedi, presidente Fiab Grosseto parla del tratto in via Porciatti come un tassello importante per realizzare quell’anello ciclabile che dovrà abbracciare tutto il centro. La pista dedicata alle bici quindi è parte integrante del “Piano urbano della mobilità sostenibile” sposato dal comune nel 2020.

«L’anello, e quindi la ciclabile di via Porciatti, non viene fuori da un’idea estemporanea, ma da una programmazione seria – racconta Fedi – L’idea e l’intenzione di questo piano che il Comune ha recepito, è quello di dare spazio alle persone e alla mobilità sostenibile nella città».

Il piano non è stato studiato per mettere ciclisti, pedoni e automobilisti gli uni contro gli altri, ma per far condividere al meglio tutti gli spazi cittadini. «La bici – dice il presidente Fiab Grosseto – è il mezzo più adatto per muoversi in città per le incombenze quotidiane. Gli spazi dedicati alle due ruote mancano, durante gli anni sono state fatte delle opere che hanno interessato alcune vie della città. Ma manca una rete funzionale che possa far pensare, a chi oggi utilizza spesso l’auto, di poter usare un domani solo la bici per spostarsi in Grosseto. L’obiettivo del piano – dice Fedi – è quello di far evitare il più possibile l’utilizzo delle macchine».

«Qualcuno mi ha chiesto come mai a Grosseto ancora non è attivo un servizio di bike sharing – rimarca Fedi – ma servizi del genere hanno bisogno di fondamenta, di buoni tracciati dedicati, capillari, altrimenti le persone non le usano le biciclette, perché non si sentono sicure».

La ciclabile in via Porciatti sarà prolungata

«La ciclabile che si sta costruendo in via Porciatti non ha ancora al segnaletica verticale, dovrà ancora essere messa a punto – dice Fedi – Ha un suo senso ed è bene che sia lì. Parte da una grande area pedonale, che inizia da piazza Esperanto, utilizza la parte del grande marciapiede fino al bastione Maiano e poi entra in strada davanti a via Donizzetti, rientra in piazza caduti di Nāṣiriya e utilizza i marciapiedi fino all’inizio di via Porciatti entrando lì di nuovo nella carreggiata».

«Lì la strada è grande, lo spazio c’è, sarà una pista ciclabile a doppio senso – precisa –  Per ora termina davanti al vallo degli Arcieri, ma il progetto a quello che so è quello di proseguire chiudendo l’anello delle mura esterne».

Non da tutte le parti però si possono utilizzare i marciapiedi più larghi e in futuro qualche scelta forse andrà ripensata e rivista. «Non è eticamente corretta la scelta di mettere le ciclabili sui marciapiedi – dice Fedi – toglie spazi alle persone che camminano. Questo fa sicuramente parte di un percorso di transizione che tante città hanno superato da decenni, poi quando le ciclabili saranno più utilizzate, con un traffico maggiore di bici, magari chi sarà alla guida dell’amministrazione penserà di far scendere i percorsi delle bici dai marciapiedi». 

«Gli automobilisti dovrebbero regolare la velocità»

«Mi dispiace che in quel tratto ci siano stati degli incidenti, su quella curva ci ho visto anche morire una persona in moto tanti anni fa – racconta – Il problema sono principalmente le auto in sosta selvaggia e la velocità della macchine in movimento. Quelle in sosta chiudono la visuale anche sulle strisce pedonali, ad esempio. Se poi chi transita lo fa ad una velocità più alta del consentito, questo non aiuta»

Fedi invita a non guardare solo agli ultimi incidenti avvenuti, ma al disegno generale che la ciclabile riprende.

«Qualcuno si lamenta che la strada è più stretta, certo – dice Fedi – Questo è fatto anche per costringere le persone a diminuire la velocità. Ci ricordiamo cosa succedeva in via lago di Varano? – chiede – C’erano le auto che sfrecciavano, e andando fuori strada, vista la velocità che avevano, entravano nei giardini delle abitazioni. Ora gli incidenti sono diminuiti lì. La velocità è diminuita ed è aumentata la sicurezza. In via Porciatti purtroppo alcune persone sembra non abbiano realizzato che devono rallentare».

«Alcune auto sono parcheggiate in divieto di sosta sull’incrocio – precisa Fedi – e anche questa abitudine non aiuta. Con il gasolio e la benzina che aumentano, invito a usare tutti di più la bici. Quando torno a Grosseto cerco di fermarmi nei parcheggi più periferici alla città, prendo la bici e spostandomi con quella».

 

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