GROSSETO. Attorno alle Mura, da qualche giorno, c’è il cantiere per la realizzazione di un tratto di ciclabile che va da piazza del mercato, cioè piazza Esperanto, fino agli Arcieri.
Una ciclabile che, per lunghi tratti, corre sulla strada. E non, come in altri casi, su un marciapiede. E proprio perché corre in strada sono stati piazzati dei grossi cordoli, a protezione della pista, sulla curva fra via Fossombroni e via Porciatti.
Cordoli che stanno facendo discutere la città.

«Si tratta di cordoli a norma per questo tipo di ciclabili – spiega l’assessore alla viabilità, Riccardo Megale -. Serve una separazione “fisica”, perché si tratta di una ciclabile larga, a doppio senso. E vanno evitati rischi per i ciclisti. Del resto si perdono solo pochi parcheggi, peraltro a pagamento e in una zona che ne ha tantissimi liberi, basti pensare al parcheggio Amiata che è sempre vuoto. In certi casi vanno fatte delle scelte: in via Adige abbiamo fatto passare la ciclabile sul marciapiede, perché avremmo perso troppi posti auto. Qui abbiamo deciso così. Del resto le stesse associazioni di ciclisti dicono che le ciclabili realizzate in strada sono migliori per trasferire traffico sulle due ruote, perché più sicure».
«E poi non dimentichiamo che siamo attorno alle Mura, dove c’è 50kmh di limite di velocità. Se una strettoia rallenterà un po’ le macchine, che vanno spesso troppo veloci, male non fa».
La ciclabile in strada, con separazione, è la scelta migliore
In effetti Angelo Fedi, presidente della Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) di Grosseto e coordinatore della Fiab regionale, conferma che la soluzione scelta è la migliore.
«Le piste ciclabili devono servire – ci dice – a trasferire il traffico dall’auto alla bicicletta. E le piste ciclabili realizzate in strada, con le dovute protezioni, sono quelle che ovunque riescono a trasferire più traffico. Poi so bene che serve equilibrio, perché viviamo in una città che ha moltissime auto private e non si possono cancellare troppi parcheggi. In via Adige, in via Adda, sono state fatte scelte diverse, ma la ciclabile sul marciapiede può essere un problema, è meno sicura di una in strada riservata alle due ruote».
E poi questa pista ciclabile è a doppio senso. «Si tratta di una pista ciclabile a doppio senso, larga almeno 2,5 metri. In questi casi la separazione fisica è importante. In alternativa si potrebbero disegnare strisce gialle a terra di almeno 50 cm, ma non ci sarebbe la stessa sicurezza. Diverso è il caso di piste a una sola direzione come, ad esempio, quelle in via Sordi. Lì basta una separazione segnata dal colore. Diverso ancora è il caso delle zone di nuova urbanizzazione, dove la pista ciclabile viene prevista già nel progetto della strada, come ad esempio nella zona del Maremà».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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