Cibo confezionato nei rifiuti. Il mistero di Senzuno | MaremmaOggi Skip to content

Cibo confezionato nei rifiuti. Il mistero di Senzuno

Confezioni confezionate e sigillate gettate nei rifiuti, 2-3 volte alla settimana. Di Giacinto: «Uno spreco vergognoso»
Alcune delle confezioni di cibo confezionato abbandonate nei rifiuti
Alcune delle confezioni di cibo confezionato abbandonate nei rifiuti

FOLLONICA. Succede a Senzuno, da tempo. E ora lo denuncia anche Massimo Di Giacinto, consigliere di opposizione in Comune.

Succede che qualcuno, in più occasioni, abbia gettato nei rifiuti numerose confezioni di cibo pronto. Confezioni sigillate e gettate via, insieme agli altri rifiuti. Uno spreco che è stato notato da molti senzunesi. Che ora si interrogano su chi possa essere a fare questa cosa.

Uno spreco legato al porta a porta

«Lo spreco alimentare è una delle più gravi e diffuse situazioni di questi tempi – scrive Massimo Di Giacinto – per tutta una serie di ragioni soprattutto etiche, ambientali, ecologiche e sanitarie. Alcuni cittadini mi hanno avvisato di una situazione a dir poco scandalosa».

«A Senzuno è operativa da circa quattro anni la raccolta “porta a porta” che prevede la separazione, a cura delle famiglie, delle varie tipologie di rifiuti che poi sono prelevate dagli operatori di Sei Toscana a orari e giorni prestabiliti. Però, all’inizio di via Mentana, sono posizionati alcuni bidoni per la raccolta differenziata a uso esclusivo delle attività commerciali».

«Da qualche mese c’è chi abbandona sacconi neri accanto ai bidoni con dentro alimenti già cotti e perfettamente preconfezionati come pasta, riso, legumi, verdure e poi pane, bottiglie di acqua minerale chiuse, yogurt, ecc. ecc.. E questo succede regolarmente due/tre volte alla settimana. Sicuramente non sono i commercianti della zona, sarebbero davvero degli sciocchi, ma è qualcuno che viene da qualche altra parte».

Altre confezioni di cibo buttate via
Altre confezioni di cibo buttate via

«È uno scandalo vedere cose di questo tipo e pensare a chi ha problemi a fare la spesa. Così si va oltre lo spreco alimentare, è un vero e proprio schiaffo alla povertà e alle necessità delle fasce più deboli della popolazione, senza parlare dei problemi ambientali e di decoro per l’attacco di ratti e gabbiani, e non solo, che  ne approfittano per sfamarsi».

«Com’è immaginabile che i nostri amministratori comunali non siano a conoscenza di questa situazione? Perché gli operatori di Sei Toscana, che regolarmente rimuovono questo sconcio, non ne hanno mai parlato con i loro capi? Il Comune deve individuare quanto prima l’autore, o gli autori, di questo comportamento schifoso, risalire alla fonte da cui provengono gli alimenti e far capire a questi incoscienti che è meglio donare che sprecare. Le associazioni caritatevoli, che si occupano delle persone in difficoltà, sarebbero ben liete di riceverli e distribuirli a chi ne ha bisogno».

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