Cattivi odori, a Follonica arrivano le centraline per il monitoraggio | MaremmaOggi Skip to content

Cattivi odori, a Follonica arrivano le centraline per il monitoraggio

Dovranno individuare la provenienza precisa, per un investimento da 50mila euro. Ecco i punti in cui saranno installate
Miasmi in città
Miasmi in città (foto d’archivio)

FOLLONICA. I cattivi odori in città saranno individuati da centraline apposite. È questa l’idea voluta dall’amministrazione comunale di Follonica, che ha deciso d’investire quasi 50mila euro per l’installazione per cercare di risolvere un problema a Salciaina, Cassarello, via della Pace e Corti Nuove.

Le aree saranno attenzionate in modo speciale proprio a causa della presenza diffusa di emissioni di odore maleodoranti, al momento di non certa provenienza.

Il monitoraggio al via in questa settimana

Il via al monitoraggio della qualità dell’aria partirà già tra pochi giorni, e sarà possibile individuare da dove provengono i cattivi odori presenti in città. Il via con la determina dirigenziale l’amministrazione comunale follonichese che ha dato l’approvazione all’installazione e alla gestione del sistema di monitoraggio dell’aria, con le centraline che i cittadini attendono da tempo, come dimostrato dalle tante segnalazioni, anche degli ultimi mesi.

Il vicesindaco Baietti: «Le centraline sono un sistema collaudato»

«Ci saranno tre centraline – dice il vicesindaco e assessore all’ambiente Danilo Baietti – una nell’area della scuola di via Varsavia, una alle Corti Nuove e da utilizzare come bianco (non esposto a emissioni), da installare nella scuola di via Cimarosa. Il sistema prevede, oltre all’installazione, anche un servizio di elaborazione dei dati, con la manutenzione della rete, la redazione di report, la calibrazione dei numeri, la valutazione e validazione dei risultati. Ma soprattutto il sistema prevede l’identificazione delle fonti di emissione, aspetto che ci sta particolarmente a cuore».

Già nell’atto di indirizzo del sindaco Matteo Buoncristiani e degli assessori si diceva che «Tali emissioni possono essere ricondotte alla presenza di importanti insediamenti, come l’impianto di depurazione delle acque reflue urbane di campo Cangino, l’impianto di produzione di bitume in località Cannavota, il polo industriale del Casone nel Comune di Scarlino, tutti nella stessa direttrice dei venti predominanti rispetto al centro abitato».

Necessari approfondimenti mirati per capire la provenienza precisa degli odori

L’ufficio ambiente ha consultato la società Tea group, titolare del sistema di monitoraggio ambientale di alta precisione sviluppato in collaborazione con il centro nazionale ricerche, e in totale sono stati spesi 47mila euro.

«Un investimento che servirà a individuare le fonti di provenienza dei cattivi odori – dice l’assessore Sandro Marrini, con delega al verde e alle acque di depurazione – e che siamo certi porterà degli sviluppi in tempi rapidi. Intanto il nostro impegno ambientale va avanti su più fronti, con il confronto continuo, per esempio, con Acquedotto del Fiora per quanto riguarda i problemi legati all’impianto, per cui ci sono pervenute rassicurazioni per i tempi di risoluzione».

 

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