GROSSETO. Sei mesi di condanna per la madre, messa alla prova per la figlia. È finito così il processo per abbandono di animali nei confronti di Diletta Calisti, la donna di 45 anni che era stata indagata insieme alla figlia dopo la scoperta della casa-zoo degli orrori in viale Europa.
Lunedì 3 aprile, di fronte alla giudice Agnieszka Karpinska si è celebrata l’ultima udienza del processo. Le due donne erano state indagate per maltrattamento e uccisione di animali dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna, che aveva iscritto il loro nome nel registro della Procura dopo il blitz dei carabinieri forestali nell’appartamento, il 10 settembre 2021.
Animali protetti nell’appartamento
Nell’appartamento in viale Europa, dove da tempo i vicini segnalavano lo stato di degrado e abbandono, i forestali, insieme all’Asl e al personale dell’istituto zooprofilattico, avevano trovato una situazione devastante: c’erano carcasse di animali, sporcizia, c’erano animali protetti che avevano bisogno di cure e che furono affidati subito alle associazioni animaliste, insieme a cani e gatti trovati ancora vivi.
In mezzo ai bisogni degli animali e alla sporcizia, era stata trovata anche la carcassa di un cane ormai in avanzato stato di decomposizione.
La Lac e l’Enpa, tramite le avvocate Gabriella Capone ed Elena Biagiarelli, si sono costituite parte civile e hanno ottenuto un risarcimento danni di 10.000 euro. In aula, la vice procuratrice Elena Bartalini aveva chiesto una condanna a 6 mesi di reclusione per la donna, difesa dall’avvocata Iris Milano. Rispetto all’ipotesi di reato iniziale, le due donne hanno dovuto rispondere di abbandono di animali: non c’era infatti la prova che la morte del cane ritrovato nell’appartamento fosse stata provocata da loro.
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