GROSSETO. È rientrato dal Pakistan, ha fatto scalo a Doha ed è poi atterrato a Fiumicino, dove ad attenderlo c’era la polizia di frontiera che lo ha accompagnato nel carcere di Civitavecchia. In arresto, con l’accusa di essere uno dei caporali della maxi inchiesta “Piedi scalzi” della procura di Livorno, che ha portato all’arresto di 9 persone.
Il nono indagato ai domiciliari
Ahmed Mumtaz 57 anni, difeso dall’avvocato Riccardo Lottini, insieme agli altri 8 pachistani arrestati dai carabinieri con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro è agli arresti domiciliari.
Lo ha deciso il tribunale del riesame di Firenze, al quale l’uomo e i suoi connazionali si sono rivolti.
Arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, anche se, la possibilità di fuga, sembra essere stata scongiurata proprio dalla decisione del 57enne di tornare in Italia dal Pakistan.
67 stranieri del centro accoglienza sfruttati
67 gli stranieri sfruttati, tutti ospiti della Caravella di Riotorto, di connazionali dei loro caporali e bengalesi. Costretti a lavorare nei campi anche per 10 ore al giorno senza pause.
I lavoratori venivano prelevati con i furgoni e venivano accompagnati nei terreni di diverse aziende agricole in provincia di Livorno e Grosseto per raccogliere ortaggi e olive. Terreni agricoli a Castiglione della Pescaia, Massa Marittima e Gavorrano, per quanto riguarda la Maremma.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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