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Capone: «In consiglio scritta una brutta pagina»

La consigliera del Pd dopo il caos in maggioranza: «Chiunque sieda in sala consiliare deve essere esempio di correttezza, educazione, rispetto»
Gabriella Capone
Gabriella Capone

GROSSETO. La consigliera comunale Gabriella Capone interviene sul caos avvenuto in maggioranza in consiglio comunale.

«Il consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità locale. Oggi (giovedì 10, ndr) abbiamo scritto una brutta pagina per quest’amministrazione, per più di una ragione. Senza entrare nel merito delle argomentazioni di cui all’ordine del giorno, proprio in seno ad una di queste discussioni, i toni utilizzati tra alcuni dei componenti della maggioranza sono stati, a mio avviso, inaccettabili».

Chi siede in consiglio dia il buon esempio

«Chiunque sieda in sala consiliare deve essere esempio di correttezza, educazione, rispetto. In un periodo difficile come quello che la città sta vivendo, quanto accaduto è un pessimo segnale. Altra sconfitta per l’amministrazione è stata la bocciatura della mozione in ordine alla proposta di adesione dell’Ente comunale ad un’associazione, nello specifico “Avviso pubblico”, su richiesta di Grosseto Città Aperta».

«Anche in questo caso, lascio le valutazioni nel merito ai proponenti, ma ritengo grave che possa essersi creato un brutto precedente, ovvero negare l’importanza di interagire e collaborare con enti del terzo settore, in palese contraddizione con quanto affermato all’inizio di questa consiliatura da parte della maggioranza, sull’importanza delle associazioni e del loro operato».

«La presunzione che il Comune saprà fare da sé è chiaro sintomo di non consapevolezza, circa i chiari limiti di un’amministrazione che non può agire senza il necessario coinvolgimento di tutte quelle realtà, che saprebbero senza alcun dubbio dare valore aggiunto all’operato dell’Ente locale. L’impegno di ciascuno di noi, nei confronti di ogni problematica del territorio, deve essere massimo. Su questi presupposti, però, si negherà qualsiasi ulteriore adesione a reti associative rivolte ad Enti pubblici, perché Grosseto è in grado di fare da solo? Fosse così non ci troveremmo un giorno sì e uno no a fare i conti su problemi di sicurezza ed emergenze sociali, sulle quali ad oggi dal relativo assessorato tutto tace».

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