Bullismo fra compagni di squadra, l'avvocato: «Ecco com'è andata» | MaremmaOggi Skip to content

Bullismo fra compagni di squadra, l’avvocato: «Ecco com’è andata»

Bullismo fra bimbi di 9 anni, l’avvocato Roberto Cerboni ricostruisce la vicenda: «Ora è il momento di calmare gli animi»
Bullismo fra bimbi di 9 anni, l'avvocato ricostruisce la vicenda
Bullismo fra bimbi di 9 anni, l’avvocato ricostruisce la vicenda

GROSSETO. Qualche giorno fa abbiamo scritto la vicenda di un bimbo di 9 anni che, per quanto raccontato dal padre, veniva bullizzato da un compagno della squadra di calcio. Una notizia scritta senza mettere riferimenti né alla località, né alla società, che peraltro non ci è stata detta, l’abbiamo saputa solo il giorno dopo perché ci è venuto a trovare in redazione l’allenatore, né tantomeno ai nomi dei bambini, entrambi minorenni.

Adesso l’avvocato della controparte, Roberto Cerboni, ci manda una lettera che chiarisce la questione.

La pubblichiamo integralmente.

«Il bullo è in realtà l’oggetto delle violenze»

«Egregio direttore – scrive l’avvocato Roberto Cerboni – mi riferisco all’articolo comparso sulla vostra testata titolato: “Bullizzato a calcio a 9 anni“».

«Una notizia che ha riscosso un’eco nella città e, come emerge dai commenti riportati in calce allo stesso, ad esempio sulle pagine social, ha orientato chi legge a esprimersi con toni di condanna senza appello».

«Ciò soprattutto per come è stata riportata la notizia, pubblicata senza dare conto di una – infatti non avvenuta- verifica del narrato del genitore (in effetti non conoscendo né la società né il nome della controparte, non sarebbe stato possibile, ndr)».

«Genitore che, invece, non ha dato peso alla propria iniziativa, che rischia di ripercuotersi come un boomerang verso il bambino e la stessa famiglia».

«Non v’è, infatti, chi nel contesto del sodalizio sportivo cui appartengono i due bambini, non abbia potuto capire chi fossero gli “attori” della vicenda».

«E proprio perché tutti gli altri genitori (e con loro l’allenatore e i responsabili della società) sono perfettamente a conoscenza del fatto che l’ipotetico bullo è in realtà, se non il bullizzato, quantomeno l’oggetto delle gratuite violenze del compagno, al quale non ci si è mai rivolti in toni aggressivi o spregiosi, ma si è cercato – da parte di tutti – di contenere o rispedire al mittente le continue illazioni e le affermazioni di questi genitori, che si stanno piano piano facendo terra bruciata intorno, forse per un eccesso di amore verso il figlio, che rende loro opaca la realtà».

«Una vicenda nata già a scuola, in autunno»

«La vicenda nasce nell’autunno quando a scuola (perché i due bambini frequentano anche lo stesso istituto scolastico), si verifica un piccolo incidente del tutto casuale e la madre del “bullo” deve condurre il figlio al pronto soccorso, ove al bambino viene applicata una medicazione, il tutto con la massima serenità della madre, che si perita di rassicurare proprio i genitori del bambino, senza alcuna rivendicazione».

«Nonostante ciò, approfittando della propria posizione lavorativa, la signora si reca presso il reparto e accede, senza alcuna autorizzazione, al fascicolo dell’intervento, quasi temesse che venissero avanzate pretese risarcitorie, cui i genitori non avevano mai pensato, figuriamoci preteso».

«Da quel giorno è iniziato un calvario, caratterizzato da un crescendo di piccole violenze che quel bambino pone in atto e in ordine alle quali non vi sono state mai reazioni della madre».

«Si preferisce omettere il narrato dell’ultimo episodio – nonché i suoi contorni – che ha indotto, forse per esigenze difensive, il padre a assumere l’iniziativa di cui oggi si parla».

«E ciò viene fatto per evitare di esacerbare gli animi a tutto discapito della serenità di tutti e in particolare dei bambini, che dovrebbero essere al centro di amorose attenzioni e non di assurde rivendicazioni».

«Laddove dovessero sorgere ulteriori problemi, i miei assistiti hanno abbondante documentazione che comproverà l’assoluta insussistenza delle accuse mediatiche mosse e in ordine alle quali, si ribadisce, si è prestata fede senza operare i doverosi riscontri».

 

Autore

  • MaremmaOggi

    nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik