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Bullizzato a calcio a 9 anni

Offeso dal compagno di squadra e dalla madre. Lo sfogo del babbo del bambino: «Sono mesi che va avanti così, ora basta: ci rivolgiamo all’avvocato»

GROSSETO. Insulti, dileggiamenti e atteggiamenti aggressivi: questa purtroppo è la realtà che vive da mesi un ragazzino di Grosseto, preso di mira da un compagno della squadra di calcio.

I due bambini hanno circa 9 anni. Ma, nonostante l’età, il babbo del piccolo bullizzato, sta pensando di rivolgersi a un avvocato per cercare di mettere fine a questa situazione. «Gay, finocchio»: alcune delle parole pronunciate dal baby bullo nei confronti del suo coetaneo. Come se appartenere alla comunità Lgbtq+ fosse un insulto

Lo sfogo del babbo: «Insultati anche dalla madre»

«Non mi sono mai ritrovato in una situazione del genere – racconta il padre del ragazzo –  mio figlio è una persona molto tranquilla e solare, non ha mai avuto problemi con nessun coetaneo».

Tutto è cominciato circa 6 mesi fa, quando un compagno alla fine degli allenamenti gli ha rivolto degli insulti, parlandogli in modo aggressivo, rispondendogli spesso molto male, il tutto in maniera totalmente immotivata. «Nel tempo la cosa è proseguita, addirittura la madre di questo ragazzino ha cominciato lei stessa a prendersela con me e mio figlio – dice il babbo – Ho capito che questo ragazzino è lui stesso vittima degli atteggiamenti della madre, che lo fomenta e istiga a comportarsi così».

Gli altri genitori fomentati dalla mamma

Qualsiasi tentativo di discussione civile è andato a vuoto. «Anzi, questa persona ha provato a fomentare altri genitori contro di noi cercando di farci passare come quelli che sono nel torto – aggiunge l’uomo – ma fortunatamente avendo a che fare con persone intelligenti, questi tentativi sono caduti nel vuoto. Ora però siamo arrivati al limite della sopportazione, mio figlio è profondamene turbato e io sono stufo, stiamo valutando di prendere provvedimenti nelle opportune sedi legali».

Il padre del ragazzino ha voluto raccontare quello che il figlio è costretto a subire «perché queste cose non dovrebbero accadere là dove i ragazzi vanno per giocare e divertirsi – aggiunge – è inammissibile che una persona adulta posso avere tali comportamenti nei confronti di un ragazzino, a maggior ragione se si parla di un genitore che dovrebbe essere prima di tutto un modello positivo nei confronti dei propri figli, non il peggio di sé».

 

 

Autore

  • Giovanni Poggiaroni

    Collaboratore di MaremmaOggi. Ho una grande passione per il territorio e le sue potenzialità, con il giornalismo provo a raccontarlo al meglio. Mi interesso di storia e politica, ma sono esperto di tortelli Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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