ORBETELLO. Il 25 aprile a Orbetello, quest’anno, non è passato inosservato. Al di là delle celebrazioni ufficiali, è stata la polemica attorno alla presenza dell’Anpi e all’utilizzo del suolo pubblico a tenere banco ben oltre la data stessa.
Una querelle che ha visto interessati giornali e televisioni nazionali, gruppi politici, società civile e naturalmente la scia della polemica non ha risparmiato le pagine di facebook, in particolare quella locale di “Orbetello come è e come lo vorremmo”.
Una lunga scia di post, articoli, repliche e controrepliche che ha letteralmente intasato il gruppo Facebook locale, tanto da spingere gli amministratori ad emettere un comunicato pubblico piuttosto netto: 87 post rimossi e una quantità ancora maggiore di segnalazioni da parte degli utenti, esasperati dal ripetersi degli stessi contenuti e toni.
Un fiume di post, sempre gli stessi protagonisti
Nel comunicato pubblicato nelle scorse ore, gli amministratori del gruppo dichiarano di voler mettere fine a quella che definiscono una “battaglia ideologico-burocratica ad oltranza”, precisando che da questo momento in poi verranno cancellati tutti i nuovi post sul tema senza preavviso.
Chi vorrà ancora esprimere la propria opinione potrà farlo solo tramite commenti sotto un unico post “contenitore”. Un compromesso che cerca di salvare il diritto di parola, senza però lasciar degenerare la situazione.
Anpi e 25 aprile: simboli che uniscono o dividono?
Il nodo, com’è emerso anche nei confronti online, è profondo: può l’Anpi essere considerata un’associazione super partes o è portatrice di una visione divisiva della storia? E ancora: quanto spazio devono avere le commemorazioni “ufficiali” rispetto a quelle promosse da associazioni o gruppi politici?
E ancora: il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, ha fatto bene o malissimo a negare la piazza per la manifestazione dl 25 Aprile? Domande lecite, che però spesso sono state trasformate in attacchi personali o in sterili ripetizioni. Facebook non è un’arena politica. Il messaggio degli admin è chiaro: Facebook può essere uno spazio di confronto, non un campo di battaglia. E quando il dibattito diventa eccessivo, ripetitivo o tossico, tocca a chi gestisce questi spazi intervenire. Non si tratta – lo precisano loro stessi – di censura, ma di buon senso: il 25 aprile è passato, gli argomenti sono stati esposti a sufficienza, ed è ora che la comunità torni a occuparsi anche di altro.
Una comunità spaccata ma viva
Se c’è un dato che emerge da questa vicenda, è che Orbetello è una comunità viva, dove i cittadini sentono ancora il bisogno di confrontarsi, anche duramente, su ciò che riguarda la memoria, la storia, l’identità.
Ed è proprio per questo che serve rispetto, misura e la capacità – difficile, ma necessaria – di ascoltare anche chi la pensa diversamente. Evidentemente questo non è avvenuto sulla pagina locale di facebook , almeno non ha rispettato la filosofia e l’indirizzo di questo gruppo. Comunque sia, il 25 Aprile 2025 verrà certamente ricordato per un giorno in cui è successo di tutto e di più.
Un giorno nel quale, anziché unirsi tutti quanti nei festeggiamenti per la Liberazione dal nazifascismo, durante il quale esaltare il senso della libertà, della democrazia, è stato trasformato in un momento di scontro ideologico, di odio. Fino a far sì che un gruppo di facebook è costretto a dire basta. Il limite della decenza è stato superato.
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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