Birra, sigarette e... gin: il pomeriggio dei 15enni in centro | MaremmaOggi Skip to content

Birra, sigarette e… gin: il pomeriggio dei 15enni in centro

Ragazzini di 14 o 15 anni in centro fumano e bevono gin alle 5 del pomeriggio. La polizia li controlla, poi tornano sul muretto a bere e fumare
I ragazzini parlano con la polizia in piazza San Francesco, nel cerchio le bottiglie di birra e di gin
I ragazzini parlano con la polizia in piazza San Francesco, nel cerchio le bottiglie di birra e di gin

GROSSETO. Solo un normale controllo, nei giorni scorsi, intorno alle 17,30: la polizia, in centro storico, piazza San Francesco, ferma un gruppo di ragazzini. Non hanno fatto nulla di illegale, ma attirano l’attenzione degli agenti.

Sono in tre. Uno è più grande, forse è maggiorenne. Gli altri due hanno 14-15 anni, non di più.

Uno dei più piccoli fuma mente parla con la polizia.

In terra, però, ecco due bottiglie. Una è di birra, l’altra, a metà, è di gin. Un gin scadente, comprato forse in un supermercato, probabilmente dal più grande dei tre. Perché a norma di legge l’alcol ai minorenni non si potrebbe vendere.

Gli agenti della volante parlano a lungo con loro con gentilezza, chiedono spiegazioni, ma reati non ce ne sono, alla fine se ne vanno.

Un'altra immagine dei ragazzini che parlano con la polizia
Un’altra immagine dei ragazzini che parlano con la polizia

La polizia va via, i ragazzini si rimettono a bere e fumare

I ragazzi raccolgono le bottiglie e si siedono di nuovo sul muretto. Un’altra sigaretta, un altro sorso di gin

Chissà, forse è la noia, forse è la mancanza di alternative, certo è che non si tratta di un caso isolato.

Ma ci chiediamo: la sera, al rientro a casa, sempre che a casa ci tornino, nessuno si accorge che i figli sono in evidente stato di alterazione da alcol?

Perché una bottiglia di gin in tre, a quell’età, qualche segno te lo lascia. Se cammini dritto è già tanto.

Non è la prima volta che succede. Tempo fa, dopo una delle tante risse in centro, uno dei protagonisti, anche lui minorenne, postò su Instagram una foto con in mano una bottiglia di whisky. Anche quella comprata chissà dove e chissà da chi.

E due settimane fa a Castiglione ci sono stati problemi perché numerosi minorenni si sono portati da Grosseto l’alcol comprato nei supermercati. I baristi non glielo danno e loro rimediano così.

Bene la gestione della sicurezza, ma il problema è a monte

Quindi va bene la gestione della sicurezza, i controlli in città la sera, gli steward che, peraltro, a Grosseto neppure più ci sono, almeno in forma collettiva, chi li vuole li organizza da sé, ma il problema è a monte. Gestire la sicurezza può mitigare l’effetto, ma non risolve la causa.

Perché per tante famiglie l’educazione e, in un certo senso, la gestione del figlio è un problema che non fa dormire la notte. Per altre, evidentemente in aumento, basta che il figlio non intacchi la loro routine quotidiana. Quale che sia. Si fa uscire di casa quando vuole e tornare quando vuole. E quello che fa in mezzo non interessa. Un altro giorno è andato.

Anche la scuola, va detto, non aiuta. Sono sempre più frequenti le segnalazioni che ci arrivano di piccole risse, sopraffazioni, bullismo, alle superiori ma già anche alle medie. E spesso gli istituti preferiscono far finta di niente, preoccupandosi solo che non venga intaccato, in qualche modo, il buon nome della scuola. E se c’è una soluzione praticata è passare tutti, anche chi non se lo merita, per fare in modo che quanto prima il problema se ne vada. Se ne occuperanno altri.

Se si alza il limite di quello che è concesso

In sostanza si alza di volta in volta il limite di quello che è concesso. Se rispondere male all’insegnante o pestare il compagno a ricreazione diventa una cosa normale, altri si sentiranno in diritto di farlo, mentre la trasgressione alle regole sale, diciamo così, di livello. Finché anche quello successivo non diventerà normale.

Eppure ci sarebbero i buoni esempi da seguire. Uno su tutti, lo sport, ma gli esempi potrebbero essere altri. Ci sono decine di società a Grosseto che offrono agli adolescenti tempo e attenzioni, quale che sia lo sport praticato.

Basta andare un sabato pomeriggio in piazza Lulli per vedere decine e decine di ragazzi che, invece che bere gin, rincorrono un pallone.

In questi giorni sono in corso i tornei Passalacqua e Mini Passalacqua, decine di squadre di adolescenti che si sfidano su un rettangolo verde e non a bottigliate sulle Mura. E sulle tribune del Frida Bottinelli Bogelli centinaia di persone vivono un clima di festa.

E sono solo due esempi. Basta non arrendersi. Facendo diventare normale quello che normale non è.

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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