MANCIANO. Quando il giudice Marco Bilisari gli ha chiesto perché nella sua abitazione avesse un bilancino di precisione, visto che aveva appena spiegato che la droga che i carabinieri gli avevano trovato addosso era per uso personale, ha cominciato a spiegare: «Sono in cura al Serd e prendo il metadone, se esagero e non doso bene la sostanza, rischio l’overdose».
Giudicato con il rito abbreviato
Quando era stato fermato dai carabinieri, alla rotatoria della Barca del Grazi, Gianni Lorenzoni, 54 anni, non era riuscito a nascondere il suo nervosismo. I militari, addosso all’uomo, avevano trovato un po’ di eroina e di hashish e nel bagagliaio dell’auto invece, c’erano due coltelli a serramanico e una mazza da baseball lunga 63 centimetri. A casa c’erano
Difeso dall’avvocata Sabrina Pollini, l’uomo aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, condizionato al suo esame. E così, nell’aula del tribunale di Grosseto, dove si è svolto il processo, Lorenzoni ha raccontato tutto il suo percorso di assuntore di sostanze. «A casa avevo quelle dosi – ha detto – perché pochi giorni dopo sarei rientrato a lavorare e avevo fatto un po’ di scorta. Il bilancino mi serviva a non sbagliare dosaggi dato che prendo il metadone».
Un dramma, quello vissuto dall’uomo, che da anni fa uso di sostanze. Il sostituto procuratore Carmine Nuzzo aveva chiesto una condanna a 4 anni e tre mesi. Il giudice invece, ha applicato il minimo della pena. Il cinquantaquattrenne, tossicodipendente da anni, sta cercando di smettere. Arrestato per spaccio e porto abusivo d’armi, il magistrato ha riconosciuto all’imputato la lieve entità.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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