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Aziende in attività: la Maremma meglio di Livorno

Il rapporto del centro studi della Camera di Commercio sulle aziende in attività: numeri migliori in Maremma. Ancora bene le costruzioni
Una veduta di Grosseto e il presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda

GROSSETO. Il rapporto del Centro studi e servizi della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno sul 2022 dice una cosa molto chiara: la provincia di Grosseto, almeno nel tendenziale, va meglio di quella di Livorno.

Nel corso del 2022 l’analisi della demografia d’impresa mostra il parziale ritorno a dinamiche pre pandemiche.

La natimortalità imprenditoriale pare d’altro canto subire ancora gli “strascichi” negativi del precedente biennio, coi livelli annuali di iscrizioni e cessazioni che restano pericolosamente bassi, minori di quanto osservato nel 2021.

Dalle prime analisi dei dati Infocamere appare comunque evidente che l’andamento locale delle sedi d’impresa (registrate -0,4%, attive +0,1%) sia migliore rispetto ai territori di confronto, soprattutto quello regionale (registrate -0,8%, attive -1,2%).

Il “merito” di tale risultato è da attribuirsi in toto alla provincia di Grosseto, che chiude il 2022 con un minimo deficit tendenziale in termini di sedi d’impresa registrate (-0,3%) ed addirittura un guadagno (+0,3%) nelle attive: fenomeno, quest’ultimo, che si registra per il terzo anno consecutivo. In Maremma il saldo fra iscrizioni e cancellazioni è negativo a causa di un poderoso aumento tendenziale delle cancellazioni d’ufficio, al netto delle quali potrebbe vantare il tasso di crescita più elevato fra i territori esaminati.

Per quest’ultimo aspetto la performance livornese appare invece peggiore anche rispetto ai territori di benchmark, mentre la situazione è più rosea per quanto concerne l’evoluzione delle sedi d’impresa (registrate -0,5%, attive -0,1%).

Considerando l’intero tessuto imprenditoriale operante nel territorio di competenza della CCIAA Maremma e Tirreno, fra i settori economici si rileva una sostanziale tenuta del primario (+0,4%), una flessione di manifatturiero (-1,1%), logistica (-1,1%) e, soprattutto, commercio (-2,3%). Per contro si annota di un incremento per le costruzioni (+1,8%) e per quasi tutti i restanti comparti del terziario.

Permane infine la costanza nella crescita delle unità locali, in particolare di quelle con sede fuori provincia: procedendo in direzione opposta rispetto alle sedi d’impresa, hanno consentito al patrimonio imprenditoriale esistente di restare sostanzialmente stabile in ragione d’anno.

SCARICA QUI il rapporto completo

Breda: «Abbiamo tenuto botta, soprattutto in Maremma»

Questo il commento del presidente della Camera di commercio Riccardo Breda.

«La dinamica delle imprese iscritte alla nostra Camera di commercio durante il decorso 2022, così come analizzata dal nostro Centro studi e servizi, manifesta un andamento coerente con quanto abbiamo già avuto occasione di rilevare in occasione della diffusione dei rapporti trimestrali e, di conseguenza, riassume nel suo insieme le specifiche considerazioni via via sviluppate».

«Certamente il mosaico economico globale di cui il nostro sistema imprenditoriale costituisce un micro tassello, ha influenzato in modo estremamente marcato i risultati di un anno che possiamo definire dalla connotazione incerta: denso, a tutti i livelli, di ansie e preoccupazioni ma anche di qualche segnale positivo se confrontato con quanto registrato nei territori vicini e nei più ampi contesti regionale e nazionale».

«Possiamo dire, in buona sostanza, che “abbiamo tenuto botta”, soprattutto in provincia di Grosseto, dove il saldo con le sedi di impresa registrate l’anno precedente, pur negativo, è estremamente contenuto a differenza di quanto accade in altre realtà; mentre lo stock di imprese attive è addirittura in crescita, in controtendenza con i valori a livello regionale e nazionale».

«Accade diversamente nel livornese dove per quest’ultima tipologia il trend annuale manifesta una battuta di arresto, pur lievissima. Le società di capitale riprendono a crescere a scapito prevalentemente delle società di persone, rilanciando il processo di capitalizzazione di un tessuto imprenditoriale che permane tuttora fortemente caratterizzato dalle imprese individuali».

Le costruzioni vanno grazie ai bonus

«L’andamento dei diversi settori, come illustrato nel rapporto, manifesta il perdurare del dinamismo nelle costruzioni, frutto dell’impulso derivante dal massiccio intervento dei diversi bonus, che le recenti decisioni di “blocco” rischiano però di vanificare con evidenti ripercussioni negative su tutto il comparto».

«Di converso continua a manifestarsi in modo diffuso la crisi nel settore commerciale, mentre quello delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, facilmente riconducibile al turismo in senso stretto, sembra aver spento il rimbalzo positivo dello scorso anno. In buona sostanza quello che due anni fa, in fase pandemica, chiamavamo “ibernazione del tessuto imprenditoriale” continua nell’opera di lento disgelo, anche se i risultati dell’ultimo trimestre, nonché i pesanti contesti esterni quali inflazione, stretta monetaria, guerra in Ucraina, siccità ecc., ci invitano a superare una diffusa cupa incertezza con un impegno dal basso che sia da stimolo ai più elevati livelli per superare l’attuale situazione».

«Come ogni anno, nella prossima Giornata dell’Economia, oltre ad una più puntuale ed approfondita disamina del fenomeno presenteremo un’analisi dettagliata di ciascun settore economico nello spaccato territoriale di riferimento, riportando anche alcune previsioni rispetto ai principali indicatori economici».

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