Asl governata da Arezzo e Siena. Rossi: «Come nel '400» | MaremmaOggi Skip to content

Asl governata da Arezzo e Siena. Rossi: «Come nel ‘400»

Fabrizio Rossi (Fratelli d’Italia): «Nell’Asl Sud-Est Grosseto è destinata a restare fuori da tutte le nomine dirigenziali»
L'ospedale Misericordia di Grosseto e Fabrizio Rossi
L’ospedale Misericordia di Grosseto e Fabrizio Rossi

GROSSETO. «Ancora non è ufficiale, ma sicuramente è nell’aria. Almeno a quanto trapela dagli organi di stampa e informazione, il valzer delle nomine dirigenziali nell’Asl sudest è in arrivo»  afferma Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.

«Una delle tre “aslone” con la quale è stata divisa la sanità in Toscana, figlia di una riforma sanitaria regionale fortemente voluta da Pd e compagni, e che sta portando l’assistenza sanitaria territoriale e non solo, verso un punto di non ritorno»

«È questione di giorni. – commenta Rossi – Il direttore generale D’Urso avrebbe tempo fino al prossimo 18 luglio per ufficializzare le nomine, con, almeno stando alle indiscrezioni che circolano, la non riconferma dell’attuale direttore amministrativo della sudest Ghelardi, per far posto all’aretina Antonella Valeri, tralasciando di parlare delle solite nomine che cadranno sui primari dei nosocomi, in special modo quello del Misericordia di Grosseto».

Siamo fuori da tutte le nomine dirigenziali

«Se così fosse, – prosegue il coordinatore regionale FDI Toscana – dando quasi per certa la riconferma del direttore sanitario Simona Dei di Siena e la nuova nomina del direttore dipartimentale dei servizi sociali, con Patrizia Castellucci d’Arezzo, l’asse all’interno della sudest si sposterebbe tutto tra Arezzo e Siena, lasciando Grosseto al palo».

«Ancora una volta è tutta la provincia di Grosseto a venire penalizzata da scelte calate dall’alto, senza tenere conto del territorio. Eravamo contrari sin da subito alla riforma sanitaria della Regione Toscana che nel 2015 accorpò le 12 Asl, riducendo alle tre attuali».

«A distanza di poco più di sette anni, possiamo ben dire che ci avevamo visto giusto nell’essere contrari a questo scellerato accorpamento, che ha portato solamente disservizi alla sanità, depauperamento dei servizi sul territorio, ma soprattutto danni ai cittadini», conclude Fabrizio Rossi.

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