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«Arrivano i fascisti col santo manganello»: i circoli Pd rispondono

Genovese: «Ciò che più dispiace è la giovane età dei ragazzi», Ombronelli: «Grave episodio, non è una goliardata»
Mario Genovese, segretario del circolo Pd Gorarella e Nicola Ombronelli, segretario del circolo Pd Pace
Da sinistra: Mario Genovese, segretario del circolo Pd Gorarella e Nicola Ombronelli, segretario del circolo Pd Pace

GROSSETO. «Merde rosse, adesso viene il bello: arrivano i fascisti col santo manganello». Queste le parole utilizzate da un gruppo di giovanissimi e messe a mo’ di presentazione, sotto a una foto Instagram. La foto li ritraeva davanti al Circolo Pd di via Emilia, preso come riferimento.

Il Pd cittadino si unisce, e a quel post rispondono anche Mario Genovese, segretario del circolo Gorarella e Nicola Ombronelli, segretario del circolo Pace.

Genovese: «Ciò che più dispiace è la giovane età dei ragazzi»

«Sono giovani, forse troppo, per comprendere il valore delle loro parole, che rievocano i ricordi più bui del fascismo – dice Genovese – Il gesto, la cui rilevanza giuridica verrà eventualmente determinata dalle autorità giudiziarie a cui tutti i circoli PD di Grosseto si rivolgeranno, ha una notevole rilevanza sul piano comunicativo e dunque sociale. Riteniamo infatti che sia il risultato di una latente ma ancora diffusa nostalgia fascista di cui l’attuale contesto politico agevola l’espressione».

A colpire Genovese è stato conoscere l’età delle persone che hanno partecipato alla foto. «Ciò che più dispiace è la giovane età dei ragazzi, gli stessi a cui è affidato il compito di preservare valori di libertà e di rispetto reciproco, anche delle diverse idee politiche – sottolinea Genovese – Forse ignorano cosa quel “santo manganello” ha rappresentato per tanti giovani come loro, oppressi e privati della libertà con la violenza. Non è mai il caso di generalizzare ed è opportuno ridimensionare l’accaduto, ma ci sembra importante non derubricarlo a banale goliardia, la stessa a cui spesso si appellano anche i nostri amministratori locali».

Ombronelli: «Denuncio questo atto, non è una goliardata»

Alle parole di Genovese si uniscono quelle di Ombronelli. «Denuncio questo atto, che non è assolutamente una “goliardata” ma un comportamento intimidatorio da parte di giovani che incautamente non conoscono le conseguenze penali a cui andranno incontro – sottolinea il segretario del circolo Pace – Mi riservo dal dare la colpa alla cultura politica che in questo momento crede di amministrare con presunta lungimiranza il nostro paese o ai modelli diffusi nella società di cui sono vittime inconsapevoli vecchie e nuove generazioni».

«Perché il grave episodio accaduto davanti al circolo di via Emilia, fulcro di una comunità politica di persone che contribuiscono a costruire una diversa idea Repubblica democratica e parlamentare e non presidenzialista “a tinte autoritarie” – chiosa Ombronelli – rappresenta solo una delle tante cosiddette bravate che soprattutto questa classe politica al governo tende a ignorare».

Anche per Ombronelli, quindi, non è un caso da lasciar perdere e derubricare quanto successo a goliardata. «Questo fomenta un clima d’odio nel tessuto sociale e sdogana antichi demoni che credevamo di aver dimenticato da tempo – conclude Ombronelli – L’idea che solo con la violenza e l’intimidazione si possa legittimare la propria esistenza reale e virtuale, legittima anche nel modo di pensare delle future generazioni la violenza contro il genere femminile. Il fascismo è proprio quel machismo che dobbiamo contrastare nelle parole e nelle azioni».

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