GROSSETO. Tragedia a Grosseto, un architetto, di soli 45 anni, è morto dopo un breve periodo in ospedale. Ad ucciderlo pare sia stato un batterio che gli ha compromesso i principali organi interni.

Antonio Agrillo era del 1979, separato da poco, lascia un figlio di 11 anni.

Qualche tempo fa aveva avuto un problema ai reni. Dopo un passaggio al pronto soccorso, avevano deciso di ricoverarlo ed operarlo per risolvere il problema.

Ma, durante l’intervento, i medici si sono accorti che anche altri organi erano compromessi pare, appunto, a causa di un batterio.

Era stato messo in coma farmacologico per curarlo e pareva anche che si stesse riprendendo. Avrebbe avuto bisogno, però, di un trapianto di fegato, appena fosse stato possibile.

Negli ultimi giorni, però, le condizioni sono precipitate, si è aggravato di nuovo e mercoledì 10, alle 22, è morto.

La salma, adesso, si trova all’obitorio di Grosseto.

Un ragazzo d’oro che aveva scelto la libera professione

Antonio era di origini napoletane, ma viveva da tempo a Grosseto.

Dopo un periodo passato alla Lega Cooperative con Antonio Camarri, aveva scelto di aprire un proprio studio professionale, prima in via Fanti, poi in via Ximenes.

Insegnava anche tecnologia alle medie, in via Meda.

Era anche socio della pizzeria “Non solo pizza”, alla fattoria Crespi, a Grosseto Sud.

«Siamo sotto choc – ci dice Stefano Giommoni, presidente dell’ordine degli architetti -, Antonio era una persona splendida, sempre disponibile e sorridente. Troppo giovane per andarsene così. Dall’ordine le nostre sentite condoglianze a tutta la famiglia».

«Sono stato in obitorio con la famiglia fino alle 3 stanotte – racconta Domenico Marcello, suo socio della pizzeria -. Il dolore è troppo grande. Io e tutto lo staff della pizzeria siamo vicini alla famiglia».