Amianto, maresciallo riconosciuto vittima del dovere | MaremmaOggi Skip to content

Amianto, maresciallo riconosciuto vittima del dovere

Il tribunale di Grosseto ha stabilito la correlazione tra l’asbetosi e l’esposizione alle fibre presenti sui natanti della guardia di finanza sui quali il militare aveva lavorato
Le fibre d’amianto

GROSSETO. La Corte di Appello di Firenze conferma la condanna del Tribunale di Grosseto a carico del Ministero dell’Economia e delle Finanze: sì al riconoscimento dello status di vittima del dovere per un maresciallo della guardia di finanza, che percepirà 50mila euro per l’invalidità da asbestosi, arretrati per oltre 100 mila euro, e assegni vitalizi di 1500 euro mensili.

Causa di servizio riconosciuta e poi revocata

Il maresciallo, che oggi ha 75 anni, è stato impiegato anche in attività di soccorso oltre che di repressione del crimine nella scuola nautica della guardia di finanza di Gaeta, ha poi lavorato nelle stazioni navali di Taranto, Palermo e Porto Santo Stefano, e nel 2014 ha subito l’insorgenza di asbestosi.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva prima riconosciuto la causa di servizio e l’equo indennizzo, e poi lo ha revocato. Il Tribunale di Grosseto ha disposto un accertamento che ha riconosciuto che le infermità del maresciallo sono state connesse all’esposizione ad amianto. Quindi, il tentativo in appello di ribaltare l’esito è naufragato. Nonostante la ferma opposizione dell’Avvocatura dello Stato, anche l’altro perito, nominato dalla Corte di Appello di Firenze, ha confermato gli accertamenti di primo grado perché «in effetti – spiega l’avvocato Ezio Bonanni, difensore del militare e di altre decine di militari della GdF esposti e vittime dell’amianto e di altri cancerogeni – il maresciallo è sempre stato in contatto con materiale contenente amianto, almeno fino al 1992, che veniva usato per la protezione dei collettori di scarico e delle turbine dei motori dei natanti su cui era imbarcato. A seconda dei turni di servizio, che variavano dalle otto alle dodici ore, era sempre esposto all’asbesto in quanto doveva restare per tutto il turno presso il locale macchine e specialmente quando il natante era in navigazione».

«Si tratta di una sentenza importante – aggiunge il legale – perché rafforza la condanna del Tribunale di Latina, ha accertato il rischio amianto nella Guardia di Finanza nel caso di Antonio Dal Cin». «L’ONA (Osservatorio nazionale amianto, ndr)– conclude – sta procedendo al deposito di decine e decine di ricorsi, che riguardano anche gli elicotteristi. Il nostro impegno è forte a sostegno dei militari che hanno pagato con la loro vita. Ci addolora il fatto che la GdF abbia resistito sulla linea del Piave, e continui a negare i diritti ai suoi militari che cadono vittime delle fibre di amianto».

Per richiedere una consulenza gratuita i lavoratori e i cittadini possono utilizzare lo sportello on-line https://onanotiziarioamianto.it/assistenza-gratuita-vittime-amianto/, o contattare il numero verde 800 034 294. Per segnalare invece, siti contaminati da amianto, è possibile utilizzare la App http://app.onanotiziarioamianto.it/.

 

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