Alberi capitozzati, la protesta. Il Comune: «Abbiamo un esperto» | MaremmaOggi Skip to content

Alberi capitozzati, la protesta. Il Comune: «Abbiamo un esperto»

Castiglione, l’associazione Grosseto al centro protesta per il taglio delle piante: «Così è dannoso». Il dirigente del Comune: «Abbiamo la consulenza di un perito agrario»
Alcune delle piante capitozzate a Castiglione della Pescaia
Alcune delle piante capitozzate a Castiglione della Pescaia

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. La potatura degli alberi a Castiglione della Pescaia, una vera e propria capitozzatura, scatena la protesta dell’associazione Grosseto al centro che ha raccolto le segnalazioni di visitatori e turisti. 

Grosseto al centro sostiene che questo tipo di taglio sia dannoso per la pianta.

Dal Comune di Castiglione il dirigente al verde pubblico replica che gli interventi sono stati fatti sotto la regia di un perito agrario e che erano necessari per salvare piante compromesse.

Grosseto al centro: «Tagliare gli alberi così è dannoso»

«Nelle scorse settimane – scrive l’associazione Grosseto al centro – siamo stati più volte contattati da visitatori e turisti che, recandosi a Castiglione della Pescaia, hanno segnalato danni a diverse alberature del paese a causa di drastici interventi di potatura e capitozzatura».

«Si tratta di platani, tigli, lecci, olmi, eucalipti e bagolari, spesso collocati in vie e piazze molto frequentate del paese, di cui alleghiamo alcune foto. Tali interventi costituiscono un grave danno per la pianta (la quale non sempre riesce a sopravvivere, com’è accaduto ad esempio ad alcuni lecci sulle Mura di Grosseto) e, in futuro, un maggior rischio per l’incolumità delle persone, oltre ad una maggiore spesa».

«Infatti, sempre più arboricoltori esperti sottolineano come una corretta potatura non dovrebbe rimuovere più di un terzo della massa fotosensibile di una pianta, soprattutto su esemplari non più giovani. Interventi più incisivi minano la struttura e la resistenza dell’apparato radicale, espongono maggiormente la pianta a malattie e determinano una ricrescita emergenziale più rapida e più fragile dei suoi rami».

«Alcuni degli alberi fotografati a Castiglione della Pescaia apparivano in buone condizioni di salute, ma anche nel caso di esemplari eventualmente compromessi da fitopatologie, ogni arboricoltore esperto sa che potature drastiche e capitozzature sono l’opposto di ciò che andrebbe fatto, proprio perché tali interventi espongono la pianta ad ulteriori malattie. Ricordiamo che gli alberi hanno un valore patrimoniale».

Un'altra immagine della potatura delle piante a Castiglione
Un’altra immagine della potatura delle piante a Castiglione

«Alcune di quelle piante, ormai irreversibilmente compromesse, hanno subito un danno estetico e naturalistico. Maggiore esposizione alle malattie, sviluppo di ramificazioni filate e in sovrannumero, più frequenti interventi di potatura richiesti in futuro, maggior possibilità di rotture di rami e rischio di caduta, più probabili interventi di rimozione sono tutti fattori che ci dicono che tagliare le piante in quel modo equivale ad aver speso male le risorse dei contribuenti, danneggiando il patrimonio e creando le condizioni per una maggiore spesa in futuro».

«Un buon intervento di potatura dovrebbe garantire il corretto sviluppo di una pianta e non comprometterlo. Per un comune come quello di Castiglione della Pescaia, così attento alla qualità del suo mare tanto da ricevere ogni anno importanti riconoscimenti come le 5 vele e la Bandiera blu, sarebbe importante che venisse dedicata un’analoga attenzione anche alla qualità del proprio verde pubblico».

Il dirigente del Comune: «Abbiamo un esperto, interventi necessari»

A Grosseto al centro replica Mario Magliozzi, dirigente del Comune che si occupa (anche) di verde pubblico: «Dopo decine di anni nei quali erano i giardinieri in autonomia a potare le piante – spiega – da quest’anno abbiamo deciso di avvalerci della consulenza di un esperto».

Si tratta del perito agrario Fabio Favali, che è anche membro del collegio provinciale dei periti agrari.

«Le piante sono state valutate una per una e alcuni interventi sono stati necessari perché si trattava di piante molto compromesse e questo era l’unico modo per salvarle. L’intervento è stato poi fatto dalla squadra dei nostri giardinieri».

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