Agriturismi, cambia il portale Internet e gli imprenditori protestano | MaremmaOggi Skip to content

Agriturismi, cambia il portale Internet e gli imprenditori protestano

Il sito HomeToGo ha comprato quello di agriturismo.it e vuole introdurre nuove regole commerciali: tra i problemi lamentati il calo della visibilità delle strutture, la perdita di prenotazioni, il disorientamento degli utenti e un danno economico
La schermata iniziale del sito Home to go

GROSSETO. Da anni il portale agritursimo.it è sempre stato un punto di riferimento per centinaia di strutture in Toscana, e a macchia d’olio anche in altre regioni, dall’Emilia Romagna alle Marche, in generale in tutta Italia. Ora però sta avvenendo un cambiamento che non piace agli imprenditori del settore: anzi, la categoria segnala «gravi ripercussioni economiche e identitarie per i territori rurali italiani» e sta pensando ad una class action e ad adire alle vie legali.

Sembrerebbe una cosa da poco, ma non è così: chi cerca un agriturismo vuole non solo soggiornare in una location particolare, ma soprattutto vivere in mezzo alla natura e “toccare con mano” la qualità fuori dalla vita di tutti i giorni e dalle città.

L’allarme degli agriturismi

«Desideriamo portare all’attenzione una situazione di particolare gravità che riguarda il portale agriturismo.it – scrive un gruppo di associati al sito – da anni punto di riferimento imprescindibile per il settore agrituristico italiano. Dal mese di aprile il portale agritursimo.it ha operato un cambiamento strutturale e strategico che ne ha snaturato completamente l’identità, allontanandosi dalla propria mission originaria: valorizzare gli agriturismi autentici, il territorio, la ruralità, le specificità locali e il valore aggiunto di una scelta turistica legata alla natura e alle tradizioni. Oggi ci troviamo di fronte a un sito che propone indistintamente camere e appartamenti, senza alcuna distinzione tra agriturismi veri, case vacanza o affittacamere. Una scelta che di fatto, cancella l’identità agricola, culturale ed esperienziale che per anni ha contraddistinto questo settore».

Già ricadute evidenti

L’associazione e molti titolari, segnalano che ci sono state ricadute evidenti: confusione tra i turisti, calo della visibilità delle strutture, perdita di prenotazioni, disorientamento degli utenti e un danno economico reale per le aziende e per i territori. In particolare per le aree marginali e meno note, ma anche zone più vicine ai grandi poli di attrazione turistica.

La questione non riguarda solo gli operatori del settore, ma si estende all’intera microeconomia territoriale, rischiando una perdita sistemica di valore per i territori rurali e montani di tutta Italia, da nord a sud. Le segnalazioni e le lamentele infatti, provengono ormai da ogni regione.

«È doveroso sottolineare che agriturismo.it, grazie anche al contributo diretto come operatori, ha costruito un vero e proprio monopolio di fatto nel settore, oscurando ogni concorrente e diventando l’unico canale credibile e rilevante per la promozione agrituristica online. Questa posizione dominante – scrivono gli associati – costruita sulla fiducia, sull’investimento economico e sulla qualità delle strutture, comporta una responsabilità etica, contrattuale ed economica che oggi non viene rispettata».

Inoltre, i cambiamenti sono avvenuti nel momento peggiore possibile: nel pieno della stagione promozionale turistica, quando ogni giorno di visibilità è cruciale. Molte strutture hanno sottoscritto abbonamenti annuali onerosi, non meno di 4.000 euro, per ottenere pacchetti di visibilità aggiuntiva che ora non hanno più l’efficacia promessa. Un comportamento scorretto, che potrebbe configurarsi come una violazione degli accordi contrattuali, ma soprattutto come una scorrettezza verso un intero comparto produttivo.

Cosa chiedono gli imprenditori

«Chiediamo un intervento degli addetti al settore turistico, dei consorzi e delle realtà di promozione territoriale – scrivono gli associati – affinché si apra una riflessione pubblica sul ruolo e le responsabilità dei grandi portali digitali nel turismo rurale. Un’azione di vigilanza e regolazione, eventualmente anche presso le autorità competenti in materia di concorrenza e antitrust. Un impegno a livello comunicativo e istituzionale per difendere il vero significato dell’agriturismo e il suo valore come strumento di presidio territoriale, economico e culturale. I flussi turistici non devono essere lasciati in balia di logiche commerciali che ignorano il valore della coerenza e della qualità. Difendere gli agriturismi significa difendere l’Italia minore, quella che ogni giorno resiste con dignità, lavoro e autenticità».

 

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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