Agricoltori: «Vogliamo dignità e stabilità lavorativa» | MaremmaOggi Skip to content

Agricoltori: «Vogliamo dignità e stabilità lavorativa»

I coltivatori protestano da circa due mesi e chiedono delle risposte concrete ai loro problemi, che oggi, nonostante le loro manifestazioni, non hanno ancora delle risoluzioni
Un momento della protesta degli agricoltori al Maremà (foto @AndreaFabbreschi)
Una foto di una protesta con i trattori

GROSSETO. Ormai sono mesi che vanno avanti le proteste degli agricoltori e non è ancora finita. Il Governo ha provato ad aiutare il settore agricolo avviando delle manovre economiche per favorire l’acquisto dei prodotti italiani, tagliando l’Irpef agli agricoltori e istituendo un fondo a cui accedere in caso di calamità naturali. Misure che non bastano, secondo l’assemblea degli agricoltori italiani, per dare stabilità e dignità al lavoro che svolgono i coltivatori. 

Per questo gli agricoltori si troveranno mercoledì 27 marzo alle 10.30 all’Hotel Borgo degli Ulivi a Riotorto. «Analizzeremo il percorso fatto fino a ora e spiegheremo il futuro del movimento – scrivono dall’assemblea degli agricoltori italiani – Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori non vogliono trovarsi senza un lavoro oppure a guardare le proprie aziende in mano ai tribunali. Chiediamo solo la dignità per il nostro lavoro e la possibilità di garantire un futuro a noi e alle nostre famiglie, attraverso un reddito adeguato».

La risposta alle manovre del Governo

Il prezzo del grano continua a salire e tocca i 0,25 centesimo a chilo e il latte di mucca comprato a 0,50 centesimi per litro è rivenduto nella grande distribuzione a circa 2 euro. Anche il settore dell’allevamento sta crollando: la chianina ha perso oltre 2 euro al chilo. «Il Governo ancora non ha dato risposte concrete sui punti portati nei vari tavoli – scrivono gli agricoltori – Il movimento si sta allargando su tutto il territorio nazionale, luoghi dove faremo le prossime manifestazioni per poi tornare verso Roma».

L’assemblea degli agricoltori ha intenzione di essere presente in tutte le regioni, per poter conoscere qualsiasi problematica presente nel territorio, e infine provare a portare sui tavoli ministeriali le soluzioni a questi disagi. «Ci auspichiamo un cambio di marcia anche da parte delle associazioni di categoria – concludono – che ad oggi hanno fallito la tutela delle aziende agricole, perché, altrimenti, nessuno sarebbe sceso in piazza».

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