Africa Race, Ciabatti cade nel guado. Ma si punta a Dakar Skip to content

Africa Race, Ciabatti cade nel guado. Ma si punta a Dakar

Turchi racconta l’avventura all’Africa Race: «Siamo stanchi ma stiamo bene, ora c’è l’ultima settimana di corsa»
Giulio Ciabatti e Stefano Turchi all'Africa Race
Giulio Ciabatti e Stefano Turchi all’Africa Race

GROSSETO. Sabato 22 ottobre, la coppia Ciabatti – Turchi ha concluso la quinta tappa dell’Africa race, da Raz El Quebir a Dakhla di 691.77 chilometri di cui 450.82 di prova speciale, con i consueti procedimenti come prudenza e abilità.

Dopo il traguardo, e tutta una serie di calcoli complessi, Stefano Turchi si è accorto di essere salito di 3 posizioni in classifica, dal 45° al 42°, mentre Giulio Ciabatti scende di un gradino, dal 44° al 45°. Dopo cinque ritiri restano in gara 47 moto.

La fatica, a cui ha contribuito una temperatura prossima ai 50 gradi, è stata veramente tanta. A questo occorre aggiungere che alle spalle c’è una settimana intera di gara.

Africa Race, un meritato giorno di riposo

Domenica 23 ottobre, il giorno di riposo dell’Africa Race è stato accolto con grandi sorrisi da tutti. Stefano Turchi, collegandosi al wifi del bivacco, ne ha approfittato per far sentire la voce della coppia maremmana.

«Sono stati giorni di grande concentrazione e fatica giornaliera. Sveglia alle 5 e mezza, a letto alle 20.30. Stiamo bene, siamo soddisfatti della nostra corsa. Nell’ultima tappa Giulio è cascato, da fermo, in un guado, la sua moto si è riempita d’acqua e il motore si è spento. Fisicamente non ci sono problemi per Giulio, ha dovuto aspettare il camion scopa, che ha portato il mezzo al bivacco da dove telefono».

Giulio Ciabatti
Giulio Ciabatti

«Sulla mia moto si erano allentate le viti che sorreggono la strumentazione sul manubrio – prosegue Turchi – mi sono dovuto fermare spesso per stringerle. Ma sono incidenti leggeri rispetto a tante altre problematiche tecniche che vediamo. Percorriamo piste completamente lastricate di pietre, sassi, buche che praticamente tritano le moto».

Stefano Turchi
Stefano Turchi

«Io e Giulio proseguiamo tranquilli e sereni restando sempre incollati. Oggi il riposo era necessario per ricaricare il fisico e la testa provvedendo anche a sistemare la meccanica dei mezzi. Ripeto che Giulio sta bene e siamo pronti ad affrontare l’ultima settimana di corsa puntando verso Dakar».

Una domenica al bivacco, oasi di riposo, tutti dotati di docce e servizi igienici per riordinare idee e strumentazione.

Domani, lunedì 24 ottobre, si riprende a correre con la sesta tappa, la Dakhla – Chami di 634.68 chilometri, con uno speciale cronometrato di 204.63.

Un percorso veloce su terreno molto sabbioso con navigazione fuoristrada.

Il rally entra in Mauritania.

Autore

  • Giancarlo Mallarini

    Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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