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«Affittacamere di qualità, timori infondati»

Fabb e Host Maremma Toscana rispondono a Confesercenti: «Il patrimonio è stato riqualificato dalle strutture extra alberghiere. Sediamoci a un tavolo e combattiamo insieme l’abusivismo»
Turismo, una veduta di Follonica
Una veduta di Follonica

FOLLONICA. Le associazioni delle strutture extra alberghiere, quelle che si occupano del settore degli affittacamere, partono all’attacco, dopo che la Confesercenti di Follonica, attraverso il presidente Alessandro Ricci, aveva accusato proprio il comparto di aver impoverito, nel tempo, la qualità dell’offerta turistica nella città del golfo. 

La prossima stagione, ormai, è alle porte e le associazioni Fabb e Host Maremma Toscana, hanno deciso di farsi sentire. «Siamo sorpresi  – dice la presidente Rita Lotti – che proprio la Confesercenti, con la quale ci sembrava di aver instaurato un clima di reciproca stima tramite il presidente provinciale Andrea Biondi, abbia puntato il dito sulla crescita di strutture extralberghiere (nello specifico affittacamere e affitti brevi), considerandola come “rischiosa”  per la qualità professionale del tessuto ricettivo cittadino e per l’impoverimento del tessuto economico turistico del Golfo». 

Preoccupazioni, che la presidente dell’associazione ha deciso di sfatare. 

Il lavoro delle associazioni

Le associazioni guidate da Lotti, hanno proprio lo scopo di costituire una rete tra le strutture extralberghiere (quali case per ferie, ostelli, rifugi escursionistici, rifugi alpini, bivacchi fissi e alle strutture ricettive extra-alberghiere con le caratteristiche della civile-abitazione: affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, residenze d’epoca, residence), locazioni brevi ed agriturismi, selezionate secondo criteri di competenza e diligenza

Servono poi a creare una struttura di tipo federativo in cui convoglino le associazioni e gli enti rappresentativi delle categorie del campo turistico per creare una rete di soggetti collegati tra loro per la rappresentanza degli operatori del settore, la tutela dei loro interessi morali, economici e culturali oltre che per la salvaguardia dell’immagine professionale ed il consolidamento del rapporto di credibilità tra operatore e pubblico ed hanno anche lo scopo di definire standard di qualità per il settore turistico extralberghiero di Follonica e della Maremma. 

Collaborano inoltre anche con autorità, associazioni culturali, aziende che operano nel campo del turismo e nel territorio e si preoccupano di favorire lo sviluppo e la promozione del territorio – facendo emergere le sue eccellenti potenzialità – e del turismo, in particolare attraverso la creazione di una nuova capacità ricettiva, legata al concetto di un’ospitalità anche a carattere più familiare ed integrata nel contesto ambientale e territoriale. 

Un patrimonio extra alberghiero di qualità

A Follonica, le strutture che fanno parte delle due associazioni – la quasi totalità dei B&B e affittacamere – hanno riqualificato edifici spesso fatiscenti, anche con un impegno economico consistente. «Gli affittacamere sono normati dal Testo Unico sul Turismo della regione Toscana – spiega la presidente Lotti – al pari delle altre strutture extralberghiere ed alberghiere e differiscono dai B&B solo per la assenza di somministrazione degli alimenti. La qualifica di “professionalità” o “non professionalità” delle strutture extralberghiere è unicamente riferita al fatto che le forme cosiddette “professionali” hanno partita IVA mentre le “non professionali” operano come persona fisica, non è certamente riferita alla capacità del gestore di offrire servizi turistici più o meno qualificati». 

Inoltre, la maggior parte delle strutture iscritte alle due associazioni partecipano spesso a corsi di formazione, sia privatamente che tramite l’ambito turistico o la Regione Toscana. 

Nello statuto delle due associazioni, da tempo c’è una sezione che si chiama proprio “Carta della Qualità” in cui se ne definiscono i principi. «Ci occupiamo della formazione continua degli operatori – aggiunge la presidente –  e lavoriamo insieme per fronteggiare problemi come overbooking o disdette dell’ultimo minuto. E questo per dare un’immagine d’eccellenza della nostra città. La maggioranza delle nostre strutture, inoltre, sono aperte nel corso di tutto l’anno e nella stagione invernale sono sicuramente essenziali per supportare l’ospitalità a Follonica, dato che oltre il 90% degli alberghi apre solo in alta stagione». 

L’amore per l’accoglienza e la lotta all’abusivismo

In merito agli affitti brevi, il Comune non può intervenire. Lo sottolinea la presidente Lotti che spiega come la competenza sia disciplinata da una legge dello Stato, così come tutta l’ulteriore materia turistica è ordinata a livello regionale.

«Non riusciamo, dunque, a giustificare quei timori espressi da Ricci e che riguardano un settore, quale quello extralberghiero da noi rappresentato, che lavora con impegno, dignità, professionalità ed amore: l’amore per l’accoglienza, per gli ospiti e per il territorio stesso – dice ancora la presidente – I turisti che si rivolgono ad una struttura non alberghiera cercano valori propri di un’ospitalità genuina e familiare: l’entusiasmo nei rapporti umani, l’autenticità, la tipicità, il radicamento al territorio, lo stretto legame con la cultura del posto, con la tradizione. Tutto ciò è il punto di forza della ospitalità non alberghiera».

Lotti non si sottrae al confronto e invita le associazioni di categoria e le amministrazioni locali ad affrontare insieme il tema dell’abusivismo e quello dei “Servizi adeguati per la gestione del flusso in arrivo”.

«A nostro parere l’abusivismo è la vera piaga del turismo nazionale – dice – a maggior ragione ci piacerebbe che il nostro territorio s’impegnasse di più sotto questo aspetto, come da sempre chiediamo ai nostri sindaci, perché da qui parte la reale riqualificazione del territorio e dell’offerta turistica. Su questo si deve lavorare tutti insieme, perché l’abusivismo è una piaga che blocca la crescita di una destinazione dato che è incontrollato e dequalifica l’offerta perché è concorrenza sleale».

 

 

 

 

 

 

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