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Addio Roberto, Braccagni perde la sua anima

Roberto Tonini se n’è andato a 78 anni, nel giorno del compleanno della figlia Stella. Tanti i ricordi. Fissati i funerali
Roberto Tonini con la moglie Laura Pieraccini
Roberto Tonini con la moglie Laura Pieraccini

BRACCAGNI. Ha scelto il giorno del compleanno della figlia Stella per andarsene, lasciando un grande vuoto nel paese di Braccagni. Roberto Tonini se n’è andato giovedì 26 gennaio. Manager di alcune aziende, aveva scelto di chiudere la sua attività professionale nella ferramenta di famiglia. Grande “gourmet”, è stato per anni presidente della condotta Slow Food.

Nato nel 1944, lascia la moglie Laura, le figlie Stella e Alessandra, il genero Alberto, il fratello Raffaello e i nipoti.

Proprio la figlia Stella lo ricorda così: «Sarei dovuta essere qui a ringraziare tutti per gli auguri per il mio compleanno ma lui, il mio babbino babbone ha scelto questo giorno su 365 possibili per lasciare questa vita terrena così imperscrutabile. Riuscirò a dare un senso a questa cosa forse, intanto ti auguro di fare un viaggio meraviglioso babbo, verso una luce bellissima che ti meriti tutta e spero davvero tu possa riabbracciare il tuo babbo, la tua mamma e zio Foffo. Che il tuo viaggio sia accompagnato da una bellissima musica, magari degli Shadows che tu amavi tanto. Solo tanto amore e stima infinita per un Uomo giusto e generoso come te. Ti amo. La tua bimba».

Roberto Tonini con la figlia Stella
Roberto Tonini con la figlia Stella

I ricordi. Vellutini: «Quel cappello e quella sciarpa»

»Ho appreso con grande tristezza e dispiacere della scomparsa di Roberto Tonini – scrive Carlo Vellutini -. Nato, come amava ricordare, agli Acquisti la sua vita è da sempre stata legata a Braccagni. Roberto è stato un vero personaggio sia per la sua personalità che per le sue tantissime attività. È stato manager della Braima, che dal paese riuscì ad affermarsi in campo internazionale, lo è poi stato all’azienda Meleta, per poi chiudere la sua carriera -e non poteva essere altrimenti visto quanto era legato alle sue radici- nella ferramenta di famiglia in via dei Garibaldini. Amante del mangiare di qualità è stato un punto di riferimento, nonché presidente, della locale condotta di Slow Food».

«Ma Roberto non era solo questo».

«Ottimo musicista, da giovane aveva fatto parte di gruppi locali ed è stato un grande fan degli Shadow di cui ha seguito i concerti in Italia e all’estero. Dei suoi viaggi in giro per il mondo mi raccontava spesso, così come dei personaggi incontrati. Se per me all’inizio era il babbo di Alessandra e di Stella (per la moglie e le figlie stravedeva e non lo nascondeva mai), piano piano si è trasformato in “un amico incontrato lungo la strada della vita” come mi scrisse nella dedica del suo libro “I miei Acquisti in Maremma”, di cui mi raccontò l’idea in fase di stesura».

«Un’amicizia che mi aveva visto affiancarlo insieme ad altri nel progetto, purtroppo non riuscito – e questo è sempre stato il suo grande rammarico – di realizzare a Braccagni un monumento dedicato a Santi Quadalti, di cui era il coordinatore del comitato promotore. Con altri amici avevamo dato il via all’esperienza di Braccagni.info, che poi Roberto aveva portato avanti creando anche quel premio di cui, alcuni anni fa, volle omaggiarmi e che conservo con un certo orgoglio».

«Aveva il suo carattere, come tutte le persone dotate di una certa leadership, e se si metteva in testa una cosa il più delle volte riusciva a realizzarla».

«Della nostra amicizia mi resteranno anche le sue mail notturne, con i suoi pensieri e anche con i suoi incoraggiamenti nei momenti difficili che la vita ti porta ad affrontare».

«Di Roberto mi ha sempre colpito come la sua abbia vissuto due fasi, quella prima e quella dopo alla dolorosa e prematura morte del babbo. Ne parlava quasi come se fossero state due vite completamente diverse. Quel tragico episodio lo aveva portato ad assumere quella responsabilità tipica del padre di famiglia che lo ha visto essere legatissimo ai fratelli e alle nipoti. Lo capivi da come ne parlava».

«La vita lo aveva visto perdere anche il fratello Rodolfo, altra tragedia che lo aveva segnato, ma lo aveva anche visto diventare nonno facendogli vivere un’esperienza che lo coinvolgeva in pieno e che lo faceva mantenere giovane, anche quando la salute lo richiamava all’ordine».

«Nella nostra amicizia a volte avevo la sensazione che, sotto sotto, se da una lato mi dimostrava grande considerazione altre mi considerasse con affetto sempre come il bimbo che aveva visto crescere. Con simpatia glielo avevo anche fatto notare e questo suo aspetto mi divertiva, ma poi notavo che anche io mi ci rapportavo portandogli il rispetto riservato alle persone dell’età miei genitori».

«Di lui mi resteranno le sue ultime immagini invernali con il cappello e la sciarpa che non abbandonava mai e che lo rendevano riconoscibile a distanza».

«Oggi lo salutiamo, ma i suoi scritti sulle varie testate on line con cui collaborava e le lunghe chiacchierate resteranno, così come l’orgoglio che mostrava quando un braccagnino si metteva in luce o raggiungeva il successo».

»Ciao Roberto! Un abbraccio alla moglie Laura (Nonna Bella), alle figlie Stella e Alessandra , al genero Alberto , ai nipoti, al fratello Raffaello ed a tutta la famiglia Tonini!»

Sabato mattina alle ore 11 ci sarà il funerale a Braccagni. Niente fiori. Le offerte saranno raccolte in chiesa per opere di bene.
Venerdì 27, tutto il giorno, chi vorrà salutarlo, lo può fare all’obitorio dell’ospedale di Grosseto.

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