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Addio Quartilio, l’indimenticabile “ragazzo di bottega”

Dopo un lavoro che ha esaltato le sue qualità, per anni è stato anima dell’edicola di suo figlio Alessandro, dove ha conquistato generazioni
Quartilio Sozzi
Quartilio Sozzi con il suo libro “Travale”

GROSSETO. Aver la mano ferma nello scrivere della scomparsa di un amico, è impossibile. Tuttavia, la grandezza di uomini come Quartilio Sozzi in un certo modo impongono, a chiunque li abbiano anche solo conosciuti, di trovar coraggio e una via per scriverne il nome in un firmamento imperituro.

Originario di Travale, paese che dà il titolo anche al suo libro, Quartilio, 82 anni, ha chiuso per l’ultima volta i suoi occhi lunedì 9 ottobre all’ospedale di Grosseto. Per colpa di alcuni problemi di salute che, dopo anni, erano tornati a fare paura. Lascia soli l’amata moglie Marina, gli altrettanto adorati figli Alessandro e David e le loro famiglie. 

Sozzi con la sua famiglia ha abitato a Grosseto in via del Sabotino fino al 1988. A lungo ha collaborato con la Cgil e per anni ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Ente comunale di consumo.

Poi si era trasferito a Roselle, da lì negli ultimi anni era spesso partito per andare ad aiutare nell’edicola di Istia d’Ombrone suo figlio Alessandro. Che fosse in veste di collaboratore o di visitatore, non era raro trovare Quartilio tra giornali e riviste.

E proprio quegli anni sono serviti ad affibbiargli l’ironico soprannome di “ragazzo di bottega“. Un appellativo con il quale si “vestiva” di buon grado, con il suo solito sorriso e con quegli occhi che, come lui, non sono invecchiati mai.

Gli occhi di un amico, di un babbo, di un nonno amorevole per i tanti bambini e giovani che si sono affacciati all’edicola. Uno di quei nonni che se non si fossero avuti, li si vorrebbe avere. E se si fossero persi, si vorrebbero rubare o almeno chiedere in prestito.

Un appassionato della Maremma e della sua famiglia

Quartilio Sozzi era un maremmano verace. Cacciatore e appassionato fungaiolo, seppur con qualche acciacco era tornato alla ricerca dei suoi amati funghi anche sabato 7 ottobre. Rincasando felice ed entusiasta per un ritorno alla normalità che si faceva ancora troppo attendere.

Nei ricordi del figlio Alessandro, che lo racconta limpidamente guardando un cielo che molto ha interrogato in queste ore, riemerge la figura di un babbo molto presente e amante delle sue origini. Quartilio, infatti, tornava a Travale appena aveva tempo utile, regalandosi quella pace e quel bagno nella memoria nel quale amava fare sempre una bella nuotata.

Anche al di là del contesto familiare, anche sul lavoro si è sicuramente sempre distinto per le sue qualità. Non era raro, infatti, che ex dipendenti lo venissero a trovare all’edicola, lasciandogli un pensiero da consegnargli anche se non era presente.

Per gli abitanti di Istia d’Ombrone che spesso lo trovavano nell’edicola, era il volto sorridente di un lavoro che impone sveglie implacabili e ritmi serrati. Insieme al figlio Alessandro sono spesso sembrati due amici più che padre e figlio. Quartilio era davvero il suo “ragazzo di bottega”, affabile e ironico. «Auguro a tutti di avere un babbo come lo ho avuto io – dice il figlio Alessandro ancora provato dall’improvvisa perdita – Ho avuto l’onore e l’amore di lavorare con lui. Il piacere di trovare il mio migliore amico in lui e non credo sia da tutti».

Uomo di cultura, sempre con la citazione giusta o il consiglio azzeccato era impossibile riuscire ad attaccar briga con Quartilio. E quando con qualcuno non si riesce proprio a litigare, è perché non si riesce a far altro che volergli bene. Un bene che a sua volta Quartilio non ha mai solo professato a parole ma che ha sempre speso nei fatti, anche nel silenzio più assoluto. Un bene del quale i suoi amici e i clienti dell’edicola sono stati sempre testimoni.

Un fare del bene e agire nel bene che, senza dubbio, è stato di esempio per tutta la sua famiglia. E una luce nell’oscurità, per chi ne ha solo avuto un assaggio.

Quartilio Sozzi, la sua Travale e la vita

Quartilio ha amato tanto la sua Travale da scrivere un libro di storie e leggende che la ricorda anche nel titolo. Scorrendone le prime pagine, il figlio Alessandro si sofferma sulla frase in latino probabilmente più amata dal babbo Quartilio. «Appartiene a Virgilio e seppur scritta prima della nascita di Cristo, riflette l’animo da profondo credente di mio babbo, che richiama alla mirabilità della natura, testimonianza dell’intelligenza divina» dice il figlio.

“His quidam signis atque haec exempla secuti, esse apibus partem divinae mentis…” (Georgiche, IV libro, versi 220-225).

Parole che tradotte nella nostra lingua suonano all’incirca così: «Lo spettacolo e lo studio di questi mirabili insetti (le api, ndr) ha convinto alcuni a sostenere che in essi vi sia una parte della intelligenza divina – riporta Quartilio Sozzi, spiegandola nella prefazione del suo libro – Da questa intelligenza, che pervade ogni cosa e le terre ed il mare e la profondità del cielo, sorge la vita di ogni essere, sia esso insetto o animale di ogni specie. Non esiste un luogo della morte, ma le gocce di questa intelligenza (eterei sorsi), una volta sfasciatosi il corpo, tornano all’interno di questa mente, volando nelle profondità dei cieli».

Il libro poi si chiude. Le palpebre si fanno argini, qualsiasi parola diviene superflua.

Per tutti quelli che volessero fare visita a Quartilio, la sua salma è esposta alla casa funeraria Rocchi in via dell’Olocausto 15.

I funerali saranno celebrati mercoledì 11 ottobre alle 15, nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Roselle. La salma sarà cremata giovedì 12 ottobre.

A tutta la famiglia Sozzi vanno le condoglianze della redazione di MaremmaOggi. In particolare, quelle dell’autore di questo articolo che si augura di aver reso, anche se sicuramente solo in parte, la degna memoria a un uomo straordinario.

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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