FOLLONICA. Barzellette e battute, un sorriso per tutti e la passione, quella per le moto Harley Davidson, che gli scorreva nelle vene. Era questo, ed era anche molto di più Mauro Civilini, per i suoi familiari e per i suoi amici motocilisti. Aveva solo 71 anni e tantissima voglia di divertirsi. È stato ucciso da un malore, poco dopo l’alba di lunedì 7 novembre, mentre era al volante di un furgoncino.
La tragedia sotto gli occhi della moglie
Civilini si era alzato come sempre di buon mattino ed era salito sul suo furgoncino, quando, arrivato di fronte al pronto soccorso di Follonica, si è improvvisamente accasciato al volante. Il furgone ha continuato a viaggiare: quasi a passo d’uomo, è finito nella fossetta laterale in viale Europa.
L’allarme è arrivato subito al 118 e a Follonica è atterrato anche Pegaso. I sanitari hanno fatto di tutto per salvargli la vita, tentando a lungo di rianimarlo. Poco dopo l’incidente, è arrivata anche la moglie dell’uomo, che lavora come operatrice socio sanitaria all’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima.
La speranza di tornare a vedere ancor il sorriso di Mauro è durata fino a quando i medici hanno dovuto arrendersi.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri: la salma è stata poi portata all’obitorio.
La passione per le due ruote
Civilini era nato a Massa Marittima ma da sempre abitava a Follonica. Da diversi anni aveva riscoperto quella che lui chiamava la sua seconda giovinezza: la passione per le moto, per le Harley Davidson.
Il phisique du role dell’harleysta, lui ce l’aveva tutto: la stazza imponente, la barba, quei gilet che profumano di pelle con gli stemmi cuciti sopra, gli anfibi ai piedi. «Era una persona speciale – dicono gli amici del club Granducato bikers Maremma, del quale Mauro faceva parte – Una delle persone più vere che abbiamo conosciuto. Scherzava continuamente e si prendeva continuamente in giro. Mancherà molto a tutti noi».

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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