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Addio al mago delle moto d’epoca

Roberto Goffi aveva 61 anni. Era meccanico e collezionista appassionato: il ricordo commosso degli amici
Roberto Goffi con una delle sue moto d’epoca

GROSSETO. Era un bastian contrario ma le sue mani d’oro, quando si avvicinavano a motori e cilindri di vecchie due ruote, avevano conquistato il cuore di tutti gli appassionati di moto grossetani. Così tanto che mercoledì 6 aprile, quando ha cominciato a circolare la notizia della sua morte, in tanti si sono stretti in un dolore totalizzante.

Roberto Goffi aveva 61 anni e un cuore che lo faceva dannare da qualche tempo. Negli ultimi mesi spesso e volentieri andava e veniva dall’ospedale Misericordia dove – ironizzava – “andava a farsi fare il tagliando”. «Le moto d’epoca erano la sua grande passione – ricorda Marco Terreni – Io fin da ragazzo, da quando ha preso il fondo in via Solferino, passavo in quell’officina giornate intere. Incantato a vederlo lavorare».

Nel salotto degli appassionati

La sua non era un’officina ma era un salotto frequentato da appassionati di moto d’epoca. Originario di Manciano, Goffi aveva vissuto con la madre e la zia fino alla morte delle due donne. Poi, una volta rimasto solo e sotto sfratto, si era trasferito in quel laboratorio dove c’era tutto quello che gli serviva per essere felice: cilindri, candele, bulloni.

E il profumo di grasso e morchia.

Gli amici di Goffi, i ragazzi che frequentavano il suo laboratorio e che si incantavano a vederlo all’opera, piano piano lo hanno aiutato prima ad allestire quel magazzino. Il sessantaduenne non si faceva pagare per le sue riparazioni. Scambiava la sua arte e la sua maestria con quello che ciascuno poteva dargli: un mobile per arredare il fondo, un pranzo o un cena, una bolletta pagata. Metteva a disposizione di tutti la sua bravura e in cambio riceveva quello che i suoi amici gli davano per vivere.

«Sono il dio della Minarelli», diceva spesso, così come si descriveva come il massimo esperto di pesce serra.

Era un pescatore molto esperto, ma la sua arte era tutta concentrata in quelle mani che si occupavano di meccanica, di elettronica e di lavori artigianali. L’uomo, che lascia un figlio, aveva dovuto vendere tutto quello aveva collezionato negli anni nel fondo di via Solferino, una volta che i proprietari glielo avevano chiesto indietro. «Aveva ricreato il suo microcosmo nel mio garage – dice l’amico Marco Terreni – Glielo avevo messo a disposizione volentieri. La scorsa settimana era venuto a fare un lavoro e si era sporcato tutto con il grasso di un motore. Mi aveva detto: “Voglio restare così, con questo odore addosso”. Era davvero un grandissimo esperto di moto vintage e soprattutto era un uomo speciale. Un bastian contrario, sì, ma con un cuore immenso».

A Roberto volevano tutti bene e da mercoledì, da quando Goffi se n’è andato, la sua bacheca di Facebook, solitamente occupata da foto di moto d’epoca, si è riempita di messaggi di cordoglio. «Perdendo lui Grosseto ha perso tanto – dice Terreni – noi che frequentavamo il suo salotto, oggi siamo davvero tutti più soli».

 

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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