ORBETELLO. È fuori pericolo l’uomo di 38 anni accoltellato dalla compagna al culmine di una lite scoppiata nel loro monolocale ad Albinia domenica 12 giugno. L’uomo, che ha rischiato di morire dissanguato dopo che la quarantenne arrestata per tentato omicidio lo aveva trafitto a una coscia, recidendo l’arteria femorale, si è finalmente svegliato e ha risposto alle domande del sostituto procuratore Salvatore Ferraro, al quale ha raccontato la sua versione dei fatti.
Trafitto dalla lama a una coscia
Versione che in diversi punti non combacerebbe con quella della donna. Il trentottenne è anche indagato per maltrattamenti: la sua compagna aveva fatto vedere al magistrato e al giudice che ha convalidato il suo arresto, i segni delle botte, proprio durante l’interrogatorio di garanzia. Difesa dall’avvocato Roberto Cerboni, aveva deciso di rispondere alle domande del giudice, raccontando cosa fosse successo quella sera, nel monolocale dove la coppia viveva da tempo.
I due avevano bevuto, e l’uomo si era rifiutato di affilare il coltello con il quale la sua compagna doveva tagliare la carne. Aveva cominciato a dirle che non era capace di fare niente e si era avvicinato alla donna untandole contro il coltello. Lei lo ha afferrato e lo ha colpito alla coscia, trafiggendolo da dietro a davanti.
Il trentottenne era stato soccorso dalla sua compagna che era uscita in strada a chiedere aiuto. Portato all’ospedale di Grosseto in condizioni disperate, è stato ricoverato in Rianimazione. Pochi giorni fa è arrivata la bella notizia: l’uomo è stato risvegliato. Il tribunale, che aveva nominato tutore speciale l’avvocata Simona Brizzi, ha proceduto alla sua revoca e ha nominato difensore del trentottenne l’avvocata Christine Tortoli.
La donna invece è ancora nel carcere di Sollicciano dove l’avevano portata i carabinieri in attesa della decisione del tribunale del Riesame al quale si era rivolta dopo l’applicazione della custodia cautelare.
