A Grosseto i bronzi trovati a San Casciano | MaremmaOggi Skip to content

A Grosseto i bronzi trovati a San Casciano

Ieri, visita in gran segreto del ministro Sangiuliano in città, per vedere il laboratorio della Soprintendenza. Una grossetana tra gli esperti del restauro
Il ministro Sangiuliano con uno dei reperti
Il ministro Sangiuliano con uno dei reperti

GROSSETO. Sono stati portati a Grosseto i bronzi di epoca etrusco-romana ritrovati a San Casciano dei Bagni. In questo momento si trovano al laboratorio della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, nella sede di via Mazzini, dove sono in corso le attività di studio e i primi interventi.

Ieri, 7 novembre, il neo ministro Gennaro Sangiuliano, in occasione di una delle sue prime uscite fuori Roma, ha visitato il laboratorio in gran segreto, poiché nessuno dei suoi sapeva che fosse in città.

«Questo è un ritrovamento eccezionale, che conferma una volta di più che l’Italia è un paese di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana», ha dichiarato Sangiuliano«Mi sono voluto personalmente complimentare con gli archeologi e il team di ricerca. Lo studio e la valorizzazione di questo tesoro sarà un’ulteriore occasione per la crescita spirituale della nostra cultura e per il rilancio di territori meno noti al turismo internazionale, ma anche come volano per l’industria culturale della nazione».

Un tesoro immenso a Grosseto, ma nessuno lo sapeva

La cosa curiosa è che su questa grandiosa opportunità per Grosseto non sia uscita mezza parola e che solo gli addetti ai lavori fossero informati che i preziosi reperti si trovassero nei locali di via Mazzini. Non è cosa da poco avere un laboratorio – peraltro ristrutturato da poco – di portata tale da prendere in custodia, almeno in questa prima fase, l’immenso tesoro recuperato a San Casciano dei Bagni.

È il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Lo scavo è condotto dal Comune di San Casciano dei Bagni su concessione della Direzione archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura.

Oltre 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto e altri oggetti, 5.000 monete in oro, argento e bronzo. «Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro esperti di tutto il mondo. Senza eguali soprattutto perché, finora, di questa epoca si conoscevano prevalentemente statue in terracotta», ha dichiarato l’etruscologo responsabile dello scavo, Jacopo Tabolli.

A 50 anni dalla a scoperta nel 1972 dei “bronzi di Riace”, si riscrive a San Casciano dei Bagni la storia dell’antica statuaria in bronzo di età etrusca e romana.

Oltre 60 esperti da tutto il mondo e una grossetana al lavoro sul restauro

Lo scavo è coordinato, appunto, da Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena e direttore sul campo, da Emanuele Mariotti per conto del Comune di San Casciano dei Bagni e la tutela è diretta da Ada Salvi della Soprintendenza. La campagna di scavo è stata integralmente finanziata dal Comune di San Casciano dei Bagni e si avvale anche del contributo di società e fondazioni internazionali.

La conservazione e il restauro sono condotte da Wilma Basilissi, dell’Istituto centrale del restauro in collaborazione, con Simona Pozzi, grossetana, esperta della Soprintendenza. Il Nucleo carabinieri tutela del patrimonio culturale di Firenze ha coadiuvato la direzione scientifica dello scavo per le operazioni di sicurezza del cantiere di scavo e dei reperti.

Più di 60 studenti provenienti da 11 università nazionali e internazionali hanno partecipato alle 16 settimane di scavo. La loro presenza non solo ha costituito un’occasione eccezionale di confronto tra tradizioni diverse di scavo archeologico, ma ha anche rivitalizzato il borgo medievale di San Casciano dei Bagni.

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati