GROSSETO. Una torta, un elmetto da muratore, un metro e i dieci comandamenti da rispettare da domani in avanti. Lo hanno accolto così, domenica 30 novembre, alla fine del suo ultimo turno di lavoro i colleghi, i volontari, gli infermieri del 118. Con le ambulanze schierate nel piazzale, le sirene accese e la divisa indosso, la stessa indossata per decenni durante il servizio.
Il dottor Ilo Mazzolai, è arrivato nel piazzale con una benda sugli occhi. Con il cuore in gola dall’emozione, quando ha sentito che le sirene suonavano solo per lui.
Dopo una carriera dedicata interamente al 118, si è concluso il servizio ospedaliero del medico, uno dei fondatori del sistema di emergenza a Grosseto.
È entrato in turno alle 8 del mattino e, dodici ore dopo, ad attenderlo davanti al 118 dell’ospedale Misericordia c’erano colleghi, infermieri e decine di volontari di Croce rossa e Misericordia per una festa a sorpresa che lo ha lasciato senza parole.
Una vita sul campo, tra sirene, interventi e umanità
Settant’anni, un’intera carriera vissuta in ambulanza e in automedica. Un nome che, per chi fa soccorso, è più di un riferimento: è un esempio.
Mazzolai ha dedicato la propria vita professionale agli altri, salvando la vita a migliaia e migliaia di persone. Sempre presente, instancabile, empatico.
Durante la tragedia della Concordia al Giglio fu tra i primi a raggiungere l’isola per soccorrere i feriti. In ogni intervento una parola di conforto, un sorriso, una mano sulla spalla a volontari e pazienti: chi lo ha conosciuto sa che la sua forza è stata soprattutto umana.
Il ringraziamento di colleghi e volontari
Per celebrarlo, amici e personale sanitario hanno preparato una torta e un regalo simbolico: un elmetto con squadra e metro, per ricordargli che ora i cantieri della vita saranno altri, più leggeri.
E non è mancato l’umorismo: per la moglie Barbara sono stati scritti i «10 comandamenti del pensionato», tutti da ridere, per affrontare questa nuova stagione con il sorriso.
Il futuro? Funghi, asparagi e libertà
Il dottor Mazzolai, che con la moglie Barbara ora potrà godersi una meritata pensione, ha una figlia, Federica, e due grandi passioni: andare a funghi e raccogliere asparagi.
Lo farà con l’amico Alessandro Ceccarelli, al passo lento di chi non deve più correre dietro alle emergenze, ma può finalmente scegliere il proprio tempo.
Un esempio che resta
Per Grosseto e per tutta la provincia, Ilo Mazzolai ha rappresentato la sanità di prossimità, quella che guarda negli occhi e ascolta.
Un medico che non ha mai arretrato di fronte alla fatica.
Chi ha lavorato con lui lo dice senza esitare: «Abbiamo condiviso anni preziosi con una persona speciale, che ora ci mancherà tantissimo».











