COSTA D’ARGENTO. La stagione estiva lungo la Costa d’Argento chiude con una flessione media delle presenze attorno al -15%.
A soffrire sono soprattutto le realtà ricettive che puntano sul turismo domestico, mentre chi lavora con l’estero registra un pareggio, talvolta un lieve aumento.
In controtendenza l’Isola del Giglio, dove gli operatori parlano di stagione sostanzialmente stabile, confermata anche da un servizio di Rai 3.
Dove si perde (e dove no)
Gli albergatori orientati al pubblico italiano segnalano vacanze più brevi e prenotazioni last minute. Chi ha investito sui mercati esteri riferisce invece tenuta o piccoli incrementi. La domanda che cala è soprattutto quella di prossimità.
“Mordi e fuggi” e nuovi ritmi
Si afferma un turismo frammentato: fine settimana alternati tra mare e montagna, meno ferie lunghe. Il risultato è una permanenza media in discesa e flussi concentrati in pochi giorni, con picchi affollati e vuoti più marcati nel resto della settimana.
Ristoranti e sagre sotto pressione
I ristoratori parlano di scontrini più leggeri: piatti condivisi, meno contorni e bevande, maggiore attenzione al prezzo. Le sagre registrano platee numerose nei picchi ma minore continuità e consumi più parsimoniosi rispetto agli scorsi anni.
Il caso Giglio: stabilità e identità
All’Isola del Giglio le visite giornaliere e i soggiorni brevi non hanno intaccato l’attrattiva complessiva. Turisti e operatori raccontano un’isola che conserva accoglienza familiare, paesaggio integro e servizi coerenti: elementi che trasformano anche il passaggio veloce in promessa di ritorno. Un servizio di Rai 3 ha dato voce a questa percezione: “Il Giglio conserva la sua magia”.
La lettura sociale
Gli addetti ai lavori concordano: non manca la voglia di viaggiare, manca capacità di spesa. Il “mordi e fuggi” diventa strategia per salvare la vacanza con budget ridotto. La sfida per il territorio è riconvertire i passaggi in pernottamenti, con promozione mirata, eventi fuori stagione e proposte esperienziali.




