65 monache dall'America per festeggiare la beata maremmana | MaremmaOggi Skip to content

65 monache dall’America per festeggiare la beata maremmana

Ecco la vita e la storia di Caterina Sordini, santostefanese fondatrice dell’ordine dell’opera dell’adorazione perpetua di Gesù sacramentato
Un’immagine della cerimonia con le monache arrivate dall’America

PORTO SANTO STEFANO. Caterina Sordini era una santostefanese e la fondatrice dell’ordine dell’opera dell’adorazione perpetua di Gesù sacramentato.

Sono ormai passati 200 anni dalla morte della donna, conosciuta anche come Maria Maddalena dell’incarnazione, e per ricordarla il vescovo Giovanni ha celebrato una messa. La funzione ha chiamato a Cala Grande, dove il 7 maggio si sono svolti i festeggiamenti, anche 65 suore sue seguaci dal continente americano.

La beata da bambina passava molto tempo nel podere che la sua famiglia possedeva a Cala Grande.

La casa aveva un grande oliveto, varie vigne e un bosco pieni di lecci, dove è ancora presente un preciso albero, il leccio di Cala Grande. Caterina amava fermarsi proprio su quell’albero per pregare in ginocchio, dove sembra che ancora oggi ci siano le impronta delle sue ginocchia.

Un’immagine della celebrazione

La fondazione dell’ordine

Maria Maddalena dell’incarnazione a sedici anni entrò nel monastero dei Santi Filippo e Giacomo in Ischia di Castro a Viterbo delle terziarie francescane, dopo aver appena rifiutato la proposta di matrimonio di un ricco proprietario di bastimenti di Sorrento. A 19 anni prese i voti e assunse il nome di Maria Maddalena dell’incarnazione.

Proprio in quel convento, nel 1789, riceve una visione profetica, che le mostra di essere destinata a fondare l’ordine dell’opera dell’adorazione perpetua di Gesù sacramentato. Nell’aprile del 1802 il convento viterbese la elesse badessa, quando aveva solo 32 anni.

Nel frattempo, però, continuava a pensare alla fondazione della comunità religiosa monastica profetizzata nella visione. Quindi nel 1807 lasciò il convento e si trasferì a Roma, dove, con il consenso di papa Pio VII, fondò il suo ordine. Ma nel 1808 fu costretta a tornare in Toscana, perché i francesi occuparono Roma e decisero di sciogliere le comunità religiose, compresa quella delle adoratrici perpetue del santissimo sacramento.

La beatificazione e la cerimonia

La beata portò sempre avanti la sua visione, per questo nel 1814 tornò a Roma insieme ad un gruppo di suore, stabilendosi nella chiesa di Sant’Anna al Quirinale. Nel 1817 il Vaticano approva il vestito delle monache, che era bianco e rosso e si ispirava alle tonache degli angeli visti nella visione della beata.

Maria Maddalena dell’incarnazione morì a Roma il 29 novembre 1824. Dal 1968 i suoi resti si trovano nella chiesa del monastero delle adoratrici in Roma. Infine il 3 maggio 2008, papa Benedetto XVI l’ha beatificata in San Giovanni in Laterano.

Nel 2024 sono ben 200 anni dalla morte della santa, per questo a Monte Argentario hanno celebrato una funzione per ricordarla. Alla funzione c’erano insieme al vescovo, i sacerdoti di Porto Santo Stefano don Sandro, don Sebastian, don Antonio, don Mariano e don Mulenga.

Ma non solo erano presenti i preti della zona: c’erano anche 65 suore, dell’ordine fondato dalla beata, arrivate da Messico, Stati Uniti e Italia, inoltre era presente anche don Roberto Nelli da Grosseto.

Presenti anche il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli e numerosi fedeli dal paese.

Autore

  • Giovanni Poggiaroni

    Collaboratore di MaremmaOggi. Ho una grande passione per il territorio e le sue potenzialità, con il giornalismo provo a raccontarlo al meglio. Mi interesso di storia e politica, ma sono esperto di tortelli Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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