GROSSETO. Il 24 settembre 1995 era volato tra le nuvole di Cannes riuscendo a superare un confine alto 5,50 metri. Con la sua la sua giovane vitalità, aveva pilotando l’asta in perfetto stile e, scendendo dal cielo, sapeva di aver scritto qualcosa di eccezionale. Sul materasso che lo abbracciò comprese di aver toccato un vertice difficilmente raggiungibile.
Andrea Giannini, che allora aveva 19 anni, quel giorno firmò il record italiano Juniores di salto con l’asta.
Ci sono voluti 28 anni per infrangere quel primato. Il giovane Simone Bertelli, infatti, ha stabilito il nuovo primato italiano Under 20 di salto con l’asta superando “quota Giannini” di 1 centimetro. Ha chiuso il salto a 5,51 metri. Dunque, Andrea, all’età di 47 anni (è nato a Grosseto il 18 dicembre 1976) ha smesso di aspettare e si gode questo risultato come se fosse il suo.
«Ero presente alla gara di Simone – racconta – gli ho dato consigli, l’ho spronato e incoraggiato. Lui, come me, è volato tra le nuvole. Anzi un gradino in più. In quell’istante mi sono liberato dal peso di una attesa lunghissima, ho abbracciato il settore del salto con l’asta in cui lavoro da 6 anni. Il record di Simone è anche la vittoria di questa specialità».
Giannini protagonista del nuovo record italiano
Andrea, dunque, ha contribuito a cancellare il proprio primato.

«Non solo, ma ne sono totalmente orgoglioso», precisa Andrea. «Il cammino è stato lento e in salita. Quando sono entrato in casa di questa specialità non esisteva niente, era abbandonata a se stessa senza organizzazione, senza un minimo di confronto tecnico. Un lavoro duro quanto piacevole. Piano piano il salto con l’asta è cresciuto in maniera esponenziale. Il record di Simone, e di tanti altri risultati molto positivi, è lo specchio fedele di quanto sia stato profondo, intelligente e costruttivo questo impegno giornaliero. Il merito lo divido insieme agli atleti e tecnici con cui mi sono confrontato con passione. Se sono occorsi 28 anni per infrangere il record italiano Juniores, significa che l’asta era stata totalmente dimenticata, adesso l’isolamento è finito – prosegue Giannini – è presente una rete di tecnici autorevole, esiste un lavoro di squadra, si respirano libertà, fiducia e autonomia. Ci unisce una grande empatia. Subito dopo il salto ho abbracciato Simone e il suo allenatore Riccardo Frati».
Poi riprende: «Se guardo indietro rivedo un Andrea spensierato, anche ingenuo. Era un ragazzo che credeva in una atletica fatta di rose e fiori. Gli anni trascorsi mi vedono felice padre di famiglia, sempre innamorato del salto con l’asta e del giornalismo sportivo. A volte mi sorprendo a pensare alle due operazioni subite ai tendini di Achille e all’infortunio alla schiena, ferite che hanno condizionato il mio cammino da atleta. Ma non ho rimpianti».
Una vita per l’atletica
Giannini è cresciuto nel vivaio dell’Atletica “Massimo Pellegrini” di Grosseto. Dal 1995 al 2003 ha fatto parte del gruppo sportivo delle Fiamme gialle con il quale ha vinto 6 titoli italiani a squadre. Dal 2004 al 2007 ha gareggiato, invece, per la Cento Torri Pavia. Nel 2001 ha vinto i Giochi del Mediterraneo a Tunisi con la misura di 5,45.
Nella precedente edizione (Bari 1997) era giunto al terzo posto. Ha inoltre vinto due titoli italiani assoluti e numerosi titoli giovanili. Ha partecipato ai Campionati Mondiali (Atene 1997), a due edizioni della Coppa Europa (San Pietroburgo 1998 e Parigi 1999) e tre delle Universiadi (Catania 1997, Palma de Maiorca 1999 e Taegu 2003): Ha lasciato l’agonismo nel 2007. È laureato all’Isef di Firenze, insegna educazione fisica nelle scuole.
I primi passi da giornalista sportivo li muove a Telemaremma.
Ha commentato per Sky Sport l’atletica leggera alle Olimpiadi di Londra 2012. Adesso collabora come commentatore tecnico di atletica leggera per Sky Sport, dal 2019 collabora anche per Eurosport.

70 anni, ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione.
Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net.
Come lavagna uso il cielo.
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