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25 anni di episcopato per padre Rodolfo

Una doppia occasione di festa per la Diocesi: l’anniversario coincide con san Bernardino, onomastico del vescovo. Martedì 20 maggio la messa in Cattedrale
Padre Rodolfo Cetoloni

GROSSETO. «Sì, e noi s’è perso un frate». Sorride, il vescovo Rodolfo, ripensando alla risposta di un suo confratello, padre Lino Randellini – grande biblista – data all’allora Provinciale dei Frati Minori della Toscana, padre Angelo Stellini, alla notizia che padre Rodolfo era stato nominato vescovo.

Il 20 maggio saranno trascorsi 25 anni da quando quel giovane frate francescano ricevette, nella cattedrale di Fiesole, la consacrazione episcopale.

L’anniversario sarà ricordato con una Messa di ringraziamento, nella cattedrale di Grosseto, lo stesso 20 maggio alle 19. Sarà una doppia festa, perché accanto alla ricorrenza che riguarda padre Cetoloni, sarà anche l’onomastico del nostro Bernardino.

25 anni da vescovo

Per tredici anni vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza; per otto di Grosseto, oggi, alla soglia degli 80 anni, padre Cetoloni ritorna con la mente a quei momenti, ma riflette anche sull’oggi della Chiesa. Lo fa in un’ampia intervista rilasciata a Toscana Oggi, il settimanale diocesano.

Di quel 20 maggio dell’anno santo 2000 il vescovo emerito di Grosseto ricorda la trepidazione.

E poi «una foto di me col pastorale in mano, seduto davanti all’altare, quasi ricurvo… Mi pare – osserva – sia l’immagine che descriva di quanto mi sentivo piccolino rispetto a ciò che mi era stato affidato. Però custodisco forte anche il ricordo della gioia profonda che avvertii in quella celebrazione, che fu davvero una bella festa di Chiesa: tanti frati, diversi vescovi, ma soprattutto tanti giovani.

L’allora Provinciale di Assisi mi disse: “Ho provato un senso di Chiesa così intenso, mai sperimentato prima”, proprio per la partecipazione che ci fu, per i canti… Mi sentivo tirato da tutte le parti, ognuno voleva manifestarmi il suo affetto e la sua vicinanza. E ricordo anche la grande stanchezza che mi fece crollare la sera! Ma ricordo soprattutto la grande paternità del cardinale Piovanelli, che presiedette il rito. Iniziò la sua omelia in modo quasi scherzoso ricordando come san Bernardino avesse per tre volte ricevuto la richiesta di diventare vescovo e per tre volte avesse detto no. Ogni volta andava a chiedere consiglio al frate ortolano del convento di Siena e la terza volta questi gli disse: “Se vuoi andare alla casa calda (all’inferno) prendi la mitria!” Dentro di me mi domandavo dove voleva andare a parare il Piovanelli… che poi guardandomi disse: “Tu Rodolfo sei francescano, resti francescano, ma hai fatto bene a dire sì’”. 

Chi è padre Rodolfo

Nato a Badia a Roti (Comune di Bucine, diocesi di Arezzo) il 3 gennaio 1946, padre Rodolfo Cetoloni è un frate minore francescano. Entrato undicenne nel convento di Giaccherino (Pistoia), dopo il percorso di studi nel 1971 emette la Professione solenne dei voti di povertà, castità e obbedienza nella Provincia Toscana dei frati minori.

Il 26 giugno 1973 è ordinato sacerdote a Gerusalemme dove era stato inviato a studiare Sacra Scrittura, di cui ottenne la Licenza. È stato tra i promotori della Marcia Francescana, oggi evento che coinvolge tutta Italia.
Nel 1985, a 39 anni, è eletto Ministro Provinciale dei Frati Minori della Toscana, incarico che rivestirà fino al 1991. Il 25 marzo 2000 san Giovanni Paolo II lo elegge Vescovo della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Viene ordinato Vescovo il 20 maggio 2000 nella cattedrale di Fiesole, dove viveva nel convento francescano e prende possesso della Diocesi poliziana il 4 giugno dell’Anno Santo. Il 28 maggio 2013 papa Francesco lo nomina Vescovo della Diocesi di Grosseto, nella quale farà il suo ingresso il 10 agosto.

Il 3 gennaio 2021, al compimento dei 75 anni, rimette il mandato, a norma del diritto canonico, nelle mani del Papa. La rinuncia è accolta il 19 giugno. In data 29 settembre 2021 è stato nominato membro della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata della Conferenza Episcopale Italiana.
Oggi è vescovo emerito di Grosseto, diocesi dove ha scelto di restare, assistente dell’Unitalsi Toscana e delle suore francescane di Santa Elisabetta.

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