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«Voglio una morte rumorosa»: al cineclub la voce di Gaza

Ecco il “Festival Sumud – Piccolo Cineclub Tirreno 4 Palestine”. Un piccolo festival di cinema e un modo per raccogliere fondi per la Palestina. Saranno proiettati “Tutto quello che resta di te” e “Put your soul on your hand and walk”
Un scena di “Put your soul on your hand and walk”

FOLLONICA. Un piccolo festival di cinema e un modo per raccogliere fondi per la Palestina. Il Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica organizza il “Festival Sumud – Piccolo Cineclub Tirreno 4 Palestine” in collaborazione con “Progetto Rifqa ODV” e “Un Ponte Per“. I film saranno proiettati sabato 25 ottobre e sabato 8 novembre.

  

«Crediamo che il cinema possa essere una potente arma di difesa, di cultura e di comunicazione, capace di illuminare situazioni cruciali e troppo spesso dimenticate – dice Matteo Racugno, anima del cineclub follonichese – Ed è per questo, quindi, che abbiamo deciso di organizzare una iniziativa che focalizzi l’attenzione, degli appassionati di cinema e non solo, sulla situazione in Palestina». 

I due film proiettati saranno in anteprima provinciale:  “Tutto quello che resta di te” e “Put your soul on your hand and walk“. «Li abbiamo scelti perché, provando a scuotere le coscienze, rappresentano una presa di posizione politica e umana, obbligandoci a non distogliere lo sguardo» dice Racugno.

 

Tutto quello che resta di te

⁠Sabato 25 ottobre alle 17.30 e alle 21.30 sarà in programma, in anteprima provinciale, la proiezione del film “Tutto quello che resta di te” diretto dalla regista giordana-palestinese-americana Cherien Dabis. Presentato al Sundance Film Festival, il film è stato scelto dalla Giordania per rappresentare il suo Paese agli Academy Awards 2026 nella categoria Miglior Film Internazionale.

Saranno ospiti dell’evento la vicepresidente e la referente di Progetto Rifqa ODV – Elisa Battistini e Chiara Quici, mentre il Team Rifqa sarà collegato in diretta video da Gaza.

«Non sottovalutate il potere della vostra umanità, è l’unica cosa che nessuno potrà portarvi via»: è una delle frasi pronunciate dal personaggio di Salim nel film e che forse racchiude il senso di questo progetto.

Dichiara la regista Cherien Dabis: «È un film con momenti intensi e commoventi ma che lascia spazio anche alla gioia, all’amore e all’umorismo che lo rendono un viaggio emozionante. Può sembrare un obiettivo ambizioso, ma credo fermamente nel potere del cinema di riformulare, ispirare e guarire». 

Il film mette al centro della storia della Palestina raccontata attraverso gli occhi di tre generazioni di una famiglia. Diversamente da quanto si possa immaginare, la pellicola non si concentra sul conflitto, ma intende approfondire le ricadute che questo ha sulla famiglia e sulla propria identità.

Put your soul on your hand and walk

Sabato 8 novembre alle 17.30 e 21.30 sarà proiettato, in anteprima provinciale, il film “Put your soul on your hand and walk” diretto dalla regista iraniana Sepideh Farsi, con protagonista la fotoreporter palestinese Fatma Hassona. Fatma ha perso la vita lo scorso 16 aprile, per i colpi di un attacco missilistico, il giorno dopo aver saputo che il progetto filmico che stava portando avanti con la regista Sepideh Farsi sarebbe stato presentato al Festival di Cannes. Il film è stato dunque presentato al Festival di Cannes 2025 e parteciperà alla Festa del Cinema di Roma.

Ospiti dell’evento al cineclub saranno Giulia Torrini, presidente di “Un Ponte Per” e Sharif Hamad, palestinese di Gaza e collaboratore di “Un Ponte Per”. «Se muoio, voglio una morte rumorosa, che sia sentita da tutto il mondo» diceva Fatima Hassouna, che per 18 mesi aveva documentato con le sue foto la distruzione di Gaza ed aveva vissuto in prima persona quello che vivono quotidianamente gli abitanti della Striscia. 11 membri della sua famiglia sono stati uccisi nel 2024. «Non avrei mai immaginato che un’intera famiglia potesse essere spazzata via» diceva.

Put your soul on your hand and walk” racconta l’incontro, a distanza, tra la regista iraniana Sepideh Farsi, in esilio a Parigi, e Fatma, che da Gaza documentava con coraggio l’assedio della sua terra. «Fatma è diventata i miei occhi a Gaza. Io, dal mio esilio, sono stata la sua finestra aperta sul mondo. Questo film è un’urgenza di memoria, un modo per non lasciare che la sua voce venga cancellata» dice la regista.

Il loro progetto comune prendeva forma proprio mentre la notizia della selezione al Festival di Cannes riempiva Fatma di gioia; ma il giorno seguente, il 16 aprile 2025, un attacco missilistico ha ucciso lei e gran parte della sua famiglia. Le loro videochiamate, registrate giorno dopo giorno, sono diventate l’unico materiale possibile per il film.

Il ricavato del festival

Il ricavato dell’evento sarà devoluto alle associazioni “Progetto Rifqa ODV” e “Un Ponte Per” che si occupano – direttamente nel territorio di Gaza – di aiutare la popolazione e di organizzare progetti a sostegno della popolazione palestinese.

“Progetto Rifqa ODV” è un’organizzazione di volontariato che ha l’obiettivo di aiutare le persone in Palestina, in particolare a Gaza, fornendo beni di prima necessità come cibo, acqua, kit igienici, supporto psicologico e assistenza sanitaria per bambini, donne e anziani. L’associazione collabora con persone locali fidate per garantire che gli aiuti siano mirati e rispondano alle reali esigenze della popolazione, mantenendo un contatto diretto con il territorio.

Un “Ponte Per” da oltre 30 anni opera in Medio Oriente, Nord Africa e nei Balcani con programmi di cooperazione e solidarietà internazionale per promuovere pace e diritti umani e per prevenire nuovi conflitti. L’associazione ha realizzato negli anni progetti educativi, sanitari, umanitari, culturali, di costruzione del dialogo e della coesione sociale.

Per partecipare

Per partecipare alle proiezioni, è raccomandata la prenotazione da effettuare contattando il numero telefonico 339/3880312.
Il contributo minimo richiesto all’ingresso è di 5 euro. Il Festival sarà organizzato nella Sala Tirreno in via Bicocchi 53 a Follonica.

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