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Vivevano in 35 in tre appartamenti

Sovraffollamento e immigrazione clandestina: controlli a tappeto dei carabinieri e della polizia municipale. A Grosseto, in pochi metri quadrati, dormivano 9 ragazzi: uno per non farsi trovare si è nascosto in un ripostiglio coperto di scatoloni
La polizia municipale durante un controllo (foto d'archivio)
La polizia municipale durante un controllo (foto d’archivio)

GROSSETO. In tre appartamenti a Cinigiano, erano stipate 35 persone. In un’abitazione a Grosseto, 9 ragazzi.  È questa la situazione fotografata dai carabinieri insieme alla polizia municipale, che negli ultimi giorni, hanno controllato alcune abitazioni abitate da cittadini stranieri. 

Trentacinque braccianti agricoli in tre appartamenti

In due distinti interventi, i militari dell’Arma hanno avuto accesso a quattro abitazioni, di cui tre nel comune di Cinigiano e una nel comune di Grosseto. Nel primo caso, nelle tre unità abitative a Cinigiano erano stipate ben 35 persone. Tutti uomini, di origini pachistane, regolari in Italia che lavorano in diverse aziende agricole come braccianti.
Una situazione pertanto regolare sotto alcuni aspetti: tuttavia, il sovraffollamento riscontrato e le condizioni igienico sanitarie in cui le persone vivono, hanno reso necessaria l’attivazione dell’autorità sanitaria, che farà una valutazione complessiva sullo stato degli immobili e la loro abitabilità, in relazione soprattutto al numero di occupanti.

Si nasconde nel ripostiglio coperto dagli scatoloni

A Grosseto la situazione trovata da carabinieri e polizia municipale, che sono entrati in un appartamento in un condominio a nord del capoluogo, è stata ben diversa. In pochi metri quadri, dormivano infatti nove ragazzi.

 Si tratta di giovani di nazionalità tunisina, e un nigeriano, di cui alcuni sprovvisti di documenti. Uno di loro, nel tentativo di non farsi trovare, si era nascosto all’interno del locale che sarebbe utilizzato di norma come ripostiglio, coperto da scatoloni di cartone, coperte e altri oggetti accatastati, da cui effettivamente, sotto quella pila di oggetti, non era visibile.

A parte le evidenti carenze in termini di igiene e sicurezza dell’abitazione in cui dormivano, i militari e gli agenti hanno trovato segni chiari di uso di stupefacenti. Non è stata tuttavia, all’esito della perquisizione, trovata droga.

Agenti e militari dell’Arma hanno poi proceduto all’identificazione dei nove, da cui è emersa la regolarità sul territorio nazionale per sette di loro, mentre per i rimanenti due è stata accertata l’irregolarità. Tutti risultavano comunque non avere una fissa dimora, ovvero non avevano residenza in quell’abitazione.

I due ragazzi senza documenti sono stati espulsi e portati ai centri di permanenza e rimpatrio di Roma-Ponte Galeria e Bari, da cui saranno successivamente fatti rientrare nei paesi di provenienza. Gli irregolari, infatti, sono risultati essere un tunisino e il nigeriano.

Lo stato igienico dei luoghi ha comportato una segnalazione, da parte degli agenti della polizia municipale, all’autorità sanitaria, per verificare, anche in questo caso, i requisiti minimi di abitabilità in relazione al livello di igiene riscontrato. Nell’appartamento, all’atto dell’accesso, risultavano infatti mancare energia elettrica e acqua corrente.

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