Violenza sessuale in fila al bar in discoteca, condannato | MaremmaOggi Skip to content

Violenza sessuale in fila al bar in discoteca, condannato

I fatti risalgono a due estati fa al Tartana. L’uomo si è strusciato ad una ragazza fino a provare piacere. Identificato dal liquido seminale
Folla al Tartana, nell'estate del 2019
Folla al Tartana, nell’estate del 2019

SCARLINO. Nella calca di una discoteca, in epoca pre-covid, poteva capitare di strusciarsi un po’ fra ragazzi in coda al bar. A volte neppure ci facevi caso. Ma quello che è successo al Tartana nell’agosto del 2019 è andato ben oltre un contatto involontario per afferrare un mojito. Tanto che il protagonista è stato processato e condannato, con rito abbreviato, per violenza sessuale, a due anni e 8 mesi, dal Gip Sergio Compagnucci che gli ha anche riconosciuto un’attenuante per aver risarcito la vittima con 3000 euro.

Davanti al giudice è finito Francesco Fornaro, 53 anni, residente a Terni.

Quella sera l’uomo era al Tartana, al Puntone di Scarlino. A un certo punto la vittima, ragazza molto più giovane di lui che poi lo ha querelato, mentre era in coda al bar si è sentita spingere da dietro con la parte bassa del corpo. Una spinta continua, non casuale, insistita. Tanto che si è voltata e ha notato quest’uomo con un giubbotto fra le mani, proprio dietro di lei.

Ne ha parlato con una sua amica e, purtroppo, si è resa conto di avere il vestito macchiato, nel punto del contatto. Da una sostanza che era, inequivocabilmente, liquido seminale. A quel punto le due ragazze hanno avvertito la sicurezza del locale che, intervenuta tempestivamente, ha allontanato il Fornaro.

Quindi le due ragazze sono andate dai carabinieri a sporgere querela di parte.

Secondo il giudice, sentita la testimonianza dell’amica che aveva notato che l’uomo aveva la cerniera abbassata, e visti i rilievi del Ris che hanno consentito di attribuire il liquido seminale all’imputato, oltre alla volontarietà evidente dell’atto, è in questo caso configurabile il reato di violenza sessuale. La ragazza, non potendosi spostare nella calca, ha subito l’atto contro la sua volontà.

La pena da 6 anni è scesa a 4 per il rito abbreviato, quindi a 2 anni e 8 mesi per l’attenuante dovuta al risarcimento della vittima.

 

 

 

 

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