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Violenta per anni le figlie disabili

L’uomo, tetraplegico, ha ammesso le proprie responsabilità alla moglie: la donna lo ha denunciato. Ora è in un istituto
I carabinieri di Pitigliano
Una pattuglia dei carabinieri (foto d’archivio)

GROSSETO. «Senti ma’, ti devo dire di una cosa. Ci sono delle cose che succedono e che non vanno bene. Papà obbliga mia sorella a fare determinate cose». Le parole della figlia maggiore, diciassettenne e disabile, sono arrivate come una coltellata al cuore di una mamma. Che ha scoperto, mentre si trovava al mare con sua figlia, che la sorella, di un anno più piccola, veniva abusata da suo marito. 

In un pomeriggio all’inizio del mese di luglio, la diciassettenne ha tolto il coperchio che era stato messo sopra a un orrore senza fine. Perché suo padre, un uomo di 55 anni, non aveva abusato per anni soltanto di sua sorella, ma anche di lei. E tutto quell’orrore si era riversato addosso alla donna, che ha deciso di affrontare subito la situazione senza aspettare un minuto in più. Prima facendosi confermare dalla figlia mezzana che quello che aveva detto sua sorella fosse vero, poi raccogliendo la confessione del marito. Una confessione registrata di nascosto e portata ai carabinieri che, alla fine di un’indagine lampo, hanno notificato all’uomo, un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare firmata dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna.

«O fate così o papà si arrabbia»

Di questa vicenda non pubblicheremo alcun elemento che possa portare all’identificazione delle due ragazze, entrambe disabili, che sono state costrette a subire violenze sessuali per anni. Non il nome del padre, ovviamente, e nemmeno il paese della provincia di Grosseto nel quale è successo. 

Il padre delle due ragazze, è tetraplegico e la famiglia da tempo stava attraversando qualche difficoltà economica. Ma quello che succedeva nella camera da letto dell’uomo non era nemmeno lontanamente immaginabile. Sia per l’orrore che un pensiero del genere scatena, sia per le  condizioni fisiche dell’uomo che gli permettevano di avere sporadiche erezioni. Eppure, quando la donna lo ha affrontato, il cinquantacinquenne non ha negato: ha ammesso di aver avuto rapporti con entrambe le figlie, alle quali faceva consumare, qualche volta, anche l’hashish che lui fumava regolarmente. 

Masturbazione, rapporti orali, fin da quando la figlia più piccola aveva solo 10 anni. Poi, una volta quattordicenne, anche rapporti sessuali completi. L’ultima volta che la ragazza era stata costretta, la sorella aveva aperto la porta della camera dei genitori e l’aveva vista, raccontando poi tutto alla mamma. La donna, una volta tornata a casa, aveva chiesto alla figlia se fosse vero e la ragazza le aveva confermato tutto: «Mi diceva che avere rapporti mi faceva consumare più calorie» e che se non lo avesse fatto «si sarebbe arrabbiato e non mi avrebbe parlato più». Lo stesso aveva fatto quattro anni fa con la figlia maggiore. 

La denuncia della mamma

La donna si è rivolta subito ai Servizi sociali dell’Asl che hanno immediatamente chiesto l’intervento dei carabinieri. Le dichiarazioni raccolte dai militari sono finite sul tavolo del sostituto procuratore Carmine Nuzzo, che ha chiesto al gip la misura della custodia cautelare in carcere o ai domiciliari. 

La donna, una volta arrivata a casa, dopo aver saputo dalle due figlie cosa fosse successo, ha mandato la ragazza abusata pochi giorni prima a casa di una parente e ha affrontato il marito, che ha ammesso di aver abusato delle due ragazze fin da quando erano piccole, dicendo di aver sbagliato e invitando la donna ad andare a fare quello che doveva: a denunciarlo. E così è stato. Ai carabinieri ha consegnato la registrazione della confessione dell’uomo. 

Il cinquantacinquenne, che ha manifestato anche intenti suicidari quando si è accorto di essere stato scoperto, ora si trova in un istituto, dopo essere stato allontanato dall’abitazione dove viveva con la sua famiglia. Non potrà avvicinarsi alle figlie: presto sarà interrogato dal giudice. 

 

 

 

 

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