Villamarina, i sindaci scrivono a Giani: «Cittadini di serie B» | MaremmaOggi Skip to content

Villamarina, i sindaci scrivono a Giani: «Cittadini di serie B»

Nonostante l’ospedale sia stato riconosciuto tra le eccellenze italiane, denunciata una progressiva perdita di servizi. Ferrari: «La Regione ha ignorato gli allarmi che sono arrivati dal territorio»
L'ospedale Villamarina di Piombino
L’ospedale Villamarina di Piombino

VAL DI CORNIA. Una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sottoscritta dalla sindaca di Suvereto Jessica Pasquini e dal sindaco di San Vincenzo Paolo Riccucci, in merito alla situazione dell’ospedale di Piombino, esprimendo profonda preoccupazione per il futuro del presidio ospedaliero.

L’importanza del presidio ospedaliero

La Val di Cornia, dopo l’ennesima perdita di un medico eccezionale, questa volta si tratta del primario di ortopedia, il dottor Lioci, non ci sta e alza la voce in difesa del suo ospedale. 

L’appello è quello di difendere e potenziare un presidio che è fondamentale per tutta la popolazione della Val di Cornia e dei territori limitrofi.

Riferendosi a Giani, Pasquini e Riccucci scrivono: «Recentemente lei è venuto a parlare con tutti i sindaci delle Valli Etrusche per una ricognizione degli obiettivi sull’ospedale unico Cecina-Piombino».

«In attesa degli sviluppi e delle prospettive, a Piombino si perdono via via “pezzi” e il clima è demotivante – aggiungono, riferendosi al dottor Lioci – anche per il personale e i professionisti che nonostante tutto portano avanti con impegno il loro lavoro tanto che, notizia recente, Piombino è stato riconosciuto tra le 100 eccellenze ospedaliere Italiane (87esimo nella classifica nazionale, 8° posto regionale) nell’analisi condotta dall’istituto tedesco di qualità e finanza in collaborazione con La Repubblica Salute che ha valutato 1.300 tra strutture pubbliche e private accreditate»

Cittadini di serie B

Quello che si vuole sottolineare è che i cittadini delle comunità decentrate non debbano essere considerati di serie B, in quanto ognuno ha il diritto ad accedere ai servizi sanitari di qualità tempestivi ed efficienti, così come la Costituzione sancisce.

«Rappresenta non solo un punto di riferimento insostituibile per migliaia di persone – si legge nel documento – ma anche un presidio strategico in un’area geografica isolata da grandi centri e penalizzata dalla distanza rispetto ad altre strutture sanitarie».

Un futuro incerto

Quello verso cui si sta andando incontro è un futuro incerto e inesorabilmente destinato al collasso. L’ospedale di Piombino è un presidio che può davvero fare la differenza per le migliaia di persone che usufruiscono dei suoi servizi, è un punto di riferimento insostituibile, come si legge nel documento, tuttavia i sindaci temono le conseguenze di un eventuale ridimensionamento o depotenziamento, come già accaduto per cardiologia.

«Ridimensionarlo o depotenziarlo – scrivono i sindaci – significherebbe compromettere la tutela della salute pubblica, aumentare i disagi per i cittadini, in particolare per le fasce più fragili, e contribuire ulteriormente allo spopolamento di territori già colpiti da anni di marginalizzazione». 

Per questo, i sindaci chiedono particolare attenzione, nello spirito di valorizzazione di quella Toscana Diffusa che è diventata tratto distintivo dell’azione regionale.

Le parole della sindaca Pasquini

La speranza è quella che dopo questa lettera ulteriori voci si alzino a difesa dell’ospedale.  «La sanità e, quindi, l’ospedale di Piombino – aggiunge la sindaca Pasquini – è un tema così delicato che va salvaguardato dalle diatribe di parte, serve un lavoro congiunto delle istituzioni e delle forze politiche oltre le divergenze. Il territorio deve essere coeso, per avere una voce più forte nella richiesta di attenzione e risposte concrete per il nostro ospedale».

Ferrari: «Ospedale ignorato da anni»

Ad intervenire sull’argomento anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, che pur non avendo partecipato alla lettere aperta, è dello stesso avviso di Pasquini e Riccucci:  «Chi oggi si stupisce delle difficoltà di Villamarina dovrebbe interrogarsi su quanto è stato o non è stato  fatto a livello regionale per sostenere davvero questo presidio – scrive Ferrari sui social – Le lacrime di circostanza non bastano a nascondere le responsabilità di chi ha ignorato per anni i segnali di allarme da più fronti».

«La verità è che a Piombino – continua – non si investe in tecnologia, non si garantiscono organici stabili, non si valorizzano i professionisti. E in queste condizioni, nessun medico sceglierà di venire a lavorare in un ospedale che viene percepito come una sede di passaggio o un luogo da cui fuggire».

«La sanità pubblica non può essere governata a colpi di tagli o di slogan – conclude – Piombino ha diritto a un ospedale funzionante, sicuro, efficiente, che non costringa nessuno a spostarsi altrove per curarsi».

 

 

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su